Tornato al suo posto il tabernacolo profanato alla Pianta
Ancora nessuna novità sul fronte delle indagini di polizia, ad un mese esatto dal grave gesto sacrilego ai danni della chiesa di Santa Maria Assunta della Pianta
Ancora nessuna novità sul fronte delle indagini di polizia, ad un mese esatto dal grave gesto sacrilego ai danni della chiesa di Santa Maria Assunta della Pianta. E mentre il parroco don Felice Brognoli non perde occasione per ribadire la sua opinione, secondo cui quanto compiuto il 26 ottobre scorso, in prossimità di Halloween, è in odore di satanismo, un’intera comunità si riappropria del tabernacolo profanato, che è ritornato al suo posto al termine dei restauri operati dalla ditta “L’Ottagono” di Nicola Crispino.
Il ciborio in legno ha ripreso la sua funzione all’interno della chiesa di via Tripoli, sabato 24 novembre, in occasione della messa prefestiva presieduta dal vescovo di Forlì-Bertinoro monsignor Lino Pizzi. La presenza alla Pianta del pastore d’anime forlivese era legata all’ordinazione dei nuovi accoliti Piercarlo Rossi e Pietro Spada, operanti in aiuto dei rispettivi parroci rispettivamente alla Pianta e a Santa Maria del Fiore. Quel che più ha sconcertato i parrocchiani di via Tripoli, è stata la violenza con cui i profanatori, il 26 ottobre scorso, hanno agito contro i segni della fede. Per “scassinare” il tabernacolo è stato utilizzato uno sgabello ai piedi dell’altare. Una volta sfondato il contenitore del Santissimo, la pisside con le ostie è caduta sul pavimento rovesciando l’intero contenuto.
I profanatori si sono poi rivolti contro una delle due cassettine poste in apposite nicchie ricavate nei muri portanti del presbiterio. Immaginando che contenesse oggetti sacri o di valore, trovatala vuota hanno strappato il velluto interno con rabbia, ma non hanno fatto in tempo a rivolgersi contro l’altra cassetta, sul fronte opposto. “Un tabernacolo nuovo sarebbe costato molto meno – ha dichiarato il parroco don Brognoli in occasione del Consiglio pastorale - ma non potevamo certo trascurare il grande affetto che ci lega a quell’edicola”. Il parroco ha approfittato del restauro del tabernacolo per far apporre un vetro protettivo e una luce interna. Il ciborio rimasto offeso dall’atto vandalico non ha alcun valore storico-artistico, risalendo alla ricostruzione integrale della chiesa operata nel 1922 dall’ora parroco monsignor Mario Bondini, poi divenuto vescovo di Bertinoro.
Era però sfuggito al bombardamento alleato del 25 agosto 1944, che aveva preso di mira il vicino asilo parrocchiale, adattato ad ospedale dal comando militare tedesco, annientandolo. Sotto la croce della calotta protettiva del tabernacolo è ancora visibile una scheggia della bomba, lasciata lì a monito delle barbarie belliche. Piero Ghetti