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Giovedì, 18 Aprile 2024
Ambiente

Torrente Bevano e il rischio alluvione a Casemurate: "Stato d'incuria, bisogna intervenire"

Gli esponenti pentastellati evidenziano lo "stato d'incuria" del corso d'acqua, manifestando "preoccupazione" per la porzione di Casemurate attraversata dal Bevano stesso

I consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, Eros Brunelli e Franco Bagnara, chiedono un intervento di manutenzione del torrente Bevano. Gli esponenti pentastellati evidenziano lo "stato d'incuria" del corso d'acqua, manifestando "preoccupazione" per la porzione di Casemurate attraversata dal Bevano stesso. Questa area, affermano Brunelli e Bagnara, "risulta tra le aree a maggior rischio di alluvione in caso di eventi atmosferici straordinari", ed "è stata ricompresa tra le aree esondabili o allagabili del Piano Comunale di Protezione Civile".

"Per ragioni di sicurezza idraulica, igienico-sanitarie, di circolazione stradale, occorre mantenere puliti i corpi d’acqua, al fine di evitare allagamenti delle aree circostanti, ristagni, o qualsiasi altro ostacolo al libero deflusso delle acque", aggiungono. Una mancanza di intervento, ritengono Brunelli e Bagnara, darebbe luogo ad "allagamenti di immobili, con conseguenti danni, problemi di stagnazione di acque e proliferazione di insetti nocivi per la salute pubblica, e l’allagamento della sede stradale con grave pericolo per la circolazione stradale".

Memori della "drammaticità dell’alluvione avvenuta nei primi giorni di febbraio 2015, con conseguente inondazione di terreni e soprattutto di abitazioni", i consiglieri comunali chiedono "all’Ente di competenza di provvedere all’esecuzione dei lavori finalizzati a mantenere il canale in condizione di perfetta funzionalità ed efficienza idraulica e precisamente con investimenti ed interventi necessari".

Tra le opere necessarie quello di "mantenere in buono stato di conservazione l’argine in modo da impedire fenomeni di
franamento del terreno; il diserbo meccanico delle due sponde; la potatura e taglio dei rami, delle piante e delle siepi, che possono ostacolare il deflusso idraulico dei fossi; e la rimozione e trasporto a rifiuto dei materiali di risulta o di espurgo".

Concludono: "Ci rendiamo conto, che tale attività possa risultare noiosa e non produca voti, a differenza delle inaugurazioni di nuove opere, che danno visibilità immediata e grandi consensi elettorali. Rimane, comunque, la responsabilità dei preposti all’espletamento del monitoraggio, per evitare danni e pericoli al Territorio ed alla Popolazione, che specialmente in questi ultimi anni, sono stati martoriati da violenti e disastrosi alluvioni (1996, 2015)". 

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