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Cronaca

Tra uomini e donne c'è disparità tra gli stipendi: la Provincia corre ai ripari e ottiene fondi dalla Regione

L'Ente di piazza Morgagni ha cosi' deciso di partecipare al bando emesso dalla Regione lo scorso luglio

La differenza di genere e' un problema in ambito lavorativo anche in Emilia-Romagna e piu' nello specifico nella provincia di Forli'-Cesena. Basti pensare che la sperequazione tra uomini e donne nel trattamento economico in rapporto con l'imponibile annuo e' del 33%. A livello invece di retribuzione media oraria giornaliera, in provincia lo scarto e' del 17%. L'Ente di piazza Morgagni ha cosi' deciso di partecipare al bando emesso dalla Regione lo scorso luglio, coinvolgendo una quarantina di partner, tra cui 18 Enti locali, tre comitati unici di garanzia tra cui quello dell'Alma Mater, tre istituzioni pubbliche, quattro aziende, altrettanti sindacati, l'Ausl Romagna, tre cooperative del privato sociale, nove associazioni di categoria e sette tra enti di formazione e studi di consulenza del lavoro.

Su 44 progetti presentati, di cui due dichiarati non ammissibili, la Provincia di Forli'-Cesena si e' piazzata terza con "Restituiamo tempo alle famiglie: promozione della cultura della parita' di genere e misure concrete volte al recupero del tempo per la genitorialita'". Preceduta dai progetti del Comune di Cesena e della Provincia di Rimini. Incassando, come loro, un contributo da 32.000 euro sui 50.000 totali. L'obiettivo e' valorizzare le azioni di sostegno alla presenza delle donne nella vita economica del territorio, in modo da fare, sottolinea il presidente della Provincia, Gabriele Antonio Fratto, "un salto di qualità" sul tema. "È fondamentale essere parte attiva in questa battaglia" e dai partner e' arrivata "una grande risposta. Pieno appoggio", sottolinea, anche da parte dell'assessore comunale alle Pari opportunita', Andrea Cintorino, per un "progetto senza colori politici, ma per progredire come societa'". D'altronde, entra nello specifico la consigliera per le Pari opportunita', Carla Castellucci, "i dati sono sconcertanti".

Non solo in provincia "c'e' una differenza retributiva notevole" tra uomini e donne. La percentuale di dirigenti in rosa e' di circa una a nove in regione, su quasi 9.000 sono circa 1.200, e "forse Forli' fa peggio". A livello nazionale "non c'e' una norma che regola" e gli ambiti operativi nascono dalle "esigenze quotidiane delle donne che lavorano e faticano a conciliare gli orari con la famiglia". Da qui l'importanza di "costruire una rete di sistema affinche' le aziende", grandi e piccole, "capiscano l'importanza di avere una donna senza problematiche per i figli o la cura degli anziani". E non per un part-time. Certo si tratta di un "progetto sfidante, qualcosa porteremo a casa. Le esperienze sul territorio ci sono, occorre ampliarle e diffonderle".

I contenuti saranno definiti con i vari partner, per calare le pratiche di conciliazione nel contesto specifico, spiega il segretario generale Francesca Bagnato. Si pensa alla possibilita' di accogliere prima i figli a scuola coinvolgendo le cooperative sociali, a progetti di babysitting. Il primo incontro per definire il piano operativo si terra' il prossimo 20 dicembre, annuncia, e per la Provincia significa anche "riprendersi un ruolo di coordinamento e regia che deve proseguire nel tempo". Le azioni progettuali si concluderanno entro la fine del 2020. E l'obiettivo e' riprendere anche un discorso interrotto anni fa.

"Da tempo - argomenta la funzionaria della Provincia Novella Castori - il tema non era piu' praticato per mancanza di finanziamenti e avvisi pubblici. Fino al 2005 siamo riusciti a fare qualche intervento, ma dopo basta iniziative". Da qui la decisione di sfruttare l'opportunita' del bando regionale per "ricostruire buone pratiche del territorio, frutto delle esperienze passate" e che facciano da "traino per altre imprese a implementare buone pratiche", anche attraverso la sottoscrizione di atti d'impegno. Insomma, conclude, "il progetto puo' vivere nel tempo". (fonte Dire)

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