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Cronaca

Nei rubinetti di casa zampilla l'acqua di Ridracoli: "Il frutto della tracimazione non viene sprecato"

La cascata di oltre 103 metri ha catturato l'interesse di tante persone, che hanno condiviso video ed immagini sui social, accendendo anche un dibattito circa uno "spreco d'acqua"

La diga di Ridracoli continua a tracimare. Anche se la portata di sfioro è scesa dai 8,41 metri cubi al secondo dei giorni scorsi a 1,05 metri cubi di martedì mattina. E l'acqua fresca che scorre dai rubinetti di casa arriva direttamente dal serbatoio della Romagna: martedì mattina la produzione di acqua potabilizzata era 2263.46 litri al secondo, con un consumo idrico di 890.13 litri al secondo per la provincia di Forlì-Cesena, 1199.48 per quella di Rimini e 1147.65 per quella di Ravenna.

La cascata di oltre 103 metri ha catturato l'interesse di tante persone, che hanno condiviso video ed immagini sui social, accendendo anche un dibattito circa uno "spreco d'acqua". A fare chiarezza su questo aspetto è il presidente di Romagna Acque - Società delle Fonti Tonino Bernabè: "L'acqua che viene a tracimare, oltre che essere utilizzata per la potabilizzazione, è anche funzionale per la produzione di energie idroelettrica attraverso la centrale "Enel Green Power", che si trova tra la diga e il potabilizzatore di Capaccio. L'acqua che finisce nel Bidente e scende verso valle garantisce il ricircolo e il deflusso minimo vitale, quindi favorisce la vita del fiume stesso. Non c'è quindi uno spreco".

L’invaso realizzato tra il 1974 e il 1982, si allunga per quasi 5 chilometri  verso l’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna: "La diga nasce per usi potabili, poi che trattenga anche le piene dei fiumi è una conseguenza - spiega sempre Bernabè -. Ci sono delle condizioni oggettive legate al fatto che l'invaso ha dei limiti di trattenimento legati all'altezza del muro della struttura. Dopo quanto accaduto nel Vajont era stato ipotizzato un progetto che prevedeva di contenere maggiori quantitativi di acqua con un muro ancora più alto e la scelta che è stata fatta è conseguente a quel dibattito che ha coinvolto il territorio. Per cui ereditiamo una situazione che ha una sua storia e sviluppo".

I cambiamenti climatici hanno aperto ad una riflessione: "Quando piove lo fa sempre più intensamente, quindi se ci sono dei limiti di trattenimento l'acqua che non si riesce ad immagazzinare viene restituita all'ambiente. Con più infrastrutture si hanno scorte ulteriori da utilizzare dal sistema. E su questo aspetto si è aperto un ragionamento a livello romagnolo". La prima tracimazione del 2021 è iniziata sabato mattina intorno alle 8: "E' legata a condizioni particolari, con un dicembre molto piovoso e riempirsi per il terzo che mancava rispetto al volume totale di 33 milioni di metri cubi. La tracimazione è stata inoltre favorita dallo scioglimento della neve accelerato dal vento caldo in Appennino. Poi le temperature sono scese nuovamente sotto zero, è tornata la neve e quindi ci sono scorte che speriamo durino il più possibile".

Una situazione che allontana lo spettro della siccità per la stagione estiva in arrivo: "In questo momento stiamo producendo al massimo dalla fonte principale romagnola, rappresentata appunto dalla diga di Ridracoli, per non sprecare nemmeno una goccia e stiamo approfittando dell'abbondanza che si è venuta a creare da questa fase particolare. Poi l'auspicio è quello di aver l'invaso pieno tra marzo ed aprile, condizioni di sicurezza che ci accompagnerà fino all'estate, quando ci attendono ondate di calore ed un aumento dei turisti. Poi quando ci sono condizioni particolari con meno acqua utilizziamo anche delle pompe per prelevarla dal fiume". Al momento non è possibile assistere da vicino allo spettacolo della tracimazione, che da sempre attira visitatori: "La Cooperativa Atlantide si attiene scrupolosamente alle indicazioni che vengono dati nei vari decreti anti-covid".

Foto di Idro-ecomuseo delle acque di Ridracoli

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