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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Trasferimenti di denaro verso paesi "a rischio" nel mirino: multe per quasi 3 milioni di euro

i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno acquisito i moduli di invio del denaro riscontrando che erano stati compilati falsamente riportando sia informazioni anagrafiche acquisite dai documenti d’identità rilasciati per altre operazioni di trasferimento fondi

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Forlì, dopo aver elevato sanzioni milionarie ad un agente "money transfer," a seguito di ulteriori indagini, lo hanno segnalato allaProcura della Repubblica mercuriale per violazione agli obblighi antiriciclaggio, procedendo contestualmente ad elevare sanzioni, per importi fino a circa 2.900.000 euro, nei confronti di 60 clienti che hanno disposto trasferimenti di denaro in violazione della normativa in materia di prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio.

Durante l’esecuzione delle attività, i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno acquisito i moduli di invio del denaro riscontrando che erano stati compilati falsamente riportando sia informazioni anagrafiche acquisite dai documenti d’identità rilasciati per altre operazioni di trasferimento fondi sia beneficiari non conosciuti dai clienti ai quali si riferivano le transazioni, in relazione all’esecuzione di oltre 100 operazioni di invio danaro, anche verso paesi a “rischio”, eseguite per il tramite di intermediari di pagamento italiani e comunitari.

Pertanto è stato segnalato alla locale Procura della Repubblica per la violazione della normativa antiriciclaggio con pene che arrivano fino a tre anni di reclusione per ognuna delle condotte illecite commesse e con la multa fino a 30mila euro.Sempre nel contesto della prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio, i militari del Nucleo hanno poi elevato sanzioni per 120mila euro, nei confronti di tre soggetti, "per plurime e sistematiche violazioni della normativa sull’esercizio dell’attività di compro oro".

Tali attività, spiegano fonti investigative, "si inquadrano nel generale contesto delle ispezioni antiriciclaggio finalizzate al monitoraggio dei flussi finanziari quale metodo più efficace per individuare i capitali di origine illecita, provvedendo a contrastare forme illecite che inquinano l’economia legale ed alterano le condizioni di concorrenza".

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