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Mercoledì, 24 Aprile 2024
La commemorazione

Trent'anni fa la strage di via D'Amelio: Forlì ricorda Paolo Borsellino ed i cinque agenti della scorta

Il momento di riflessione, è avvenuto nei pressi del complesso commemorativo in memoria delle vittime delle stragi di mafia presso il Palazzo di Giustizia

Anche Forlì ha commemorato l’anniversario della strage avvenuta nel 1992 a Palermo, in via D’Amelio, nella quale persero la vita il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta. In rappresentanza della città mercuriale, il sindaco Gian Luca Zattini e l’assessore alla legalità Maria Pia Baroni hanno reso onore alle vittime dell’attentato e a tutti i caduti nella lotta contro le mafie davanti al tribunale di Forlì a 30 anni dall'attentato. Al momento di riflessione, avvenuto nei pressi del complesso commemorativo in memoria delle vittime delle stragi di mafia presso il Palazzo di Giustizia, erano presenti anche il procuratore capo Maria Teresa Camieli e il presidente del Tribunale di Forlì Rossella Talia

"Abbiamo portato una composizione floreale all’epigrafe di piazza XX settembre - esordisce Zattini -. L'iniziativa è una tappa di un percorso dedicato alla cultura della Legalità che è iniziato durante l’anno scolastico, con incontri rivolti agli studenti, ed è culminato con la cerimonia del 23 maggio, in ricordo di Falcone e Borsellino, alla presenza di tantissimi cittadini e giovani, con maratona di lettura e laboratori didattici. In quell’occasione venne inaugurata la rinnovata epigrafe che ricorda i due Magistrati nella nuova collocazione davanti al Palazzo di Giustizia e al cospetto delle piante di ginkgo biloba che furono piantate, in loro memoria, nel 1993. Accanto alla lapide è stato realizzato un memoriale con i nomi delle vittime degli attentati di Capaci e via D’Amelio. Questa mattina abbiamo rivolto un pensiero a Paolo Borsellino e a coloro che morirono insieme a lui nell’adempimento del proprio dovere, al servizio alla Repubblica, per combattere la mafia. Un gesto simbolico che vuole sottolineare l'importanza dell'impegno civico quotidiano contro ogni forma di crimine, per la Giustizia e la Legalità".

Anche il parlamentare della Lega, Jacopo Morrone, ricorda la strage, citando una frase dello stesso Borsellino: "Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri". "Qui si dice tutto - evidenzia l'esponente forlivese del Carroccio -. Mai abbassare la guardia nei confronti della criminalità organizzata, no alla retorica celebrativa ma ricerca della verità di cui siamo orfani da troppo tempo e consegnare alle giovani generazioni modelli positivi di servitori dello Stato per evitare il decadimento della nostra società, oggi purtroppo in crisi di identità e di principi, dove sacrificio, senso di responsabilità e coraggio sembrano diventati disvalori. A trenta anni di distanza dall’uccisione di due grandi italiani, Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, e delle loro scorte, avvenuta in una stagione densa di eventi rimasti troppo spesso oscuri, questo Paese ha bisogno di verità, di saldezza, di ritrovare la fiducia nelle Istituzioni. E’ l’obiettivo che tutti dovremmo porci e la strada finalmente da imboccare". 

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