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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Troppe auto in centro storico, non cambia niente": gli ambientalisti bocciano il piano del Comune

Nel mirino del tavolo delle associazioni ambientaliste il nuovo piano urbanistico per la mobilità sostenibile. Promosse le modifiche al progetto "via Emilia bis"

Il piano per la mobilità sostenibile del Comune di Forlì non è sufficiente: il pollice verso al piano che deve programmare la mobilità in città per renderla più sostenibile dal punto di vista ambientale arriva dal Tavolo delle Associazioni Ambientaliste. "L'obiettivo fondamentale di tale piano, ovvero la riduzione del traffico privato nel centro abitato, è disatteso in quanto viene confermata la situazione attuale senza apportare le modifiche necessarie per migliorare la sostenibilità", critica Alberto Conti, coordinatore del Taaf. Gli ambientalisti avrebbero voluto la pedonalizzazione totale di una zona del centro storico che da piazza Cavour attraverso via delle Torri, piazza Ordelaffi, piazza del Duomo e Giovanni Paolo II e corso Garibaldi arriva fino a piazza Saffi e da lì prosegue in via Giorgina Saffi fino a piazza Guido da Montefeltro.

"In questo modo si costituirebbe un contenitore qualificato per il turismo culturale e gli intrattenimenti pubblici che Forlì, in linea con altri centri storici di città italiane. Durante la manifestazione dei Mercoledì del Cuore, evento caratteristico dell'estate forlivese, è frequentissimo imbattersi in scene in cui le persone mangiano di fianco alle auto parcheggiate o i passeggini vengono spinti alla stessa altezza delle macchine in sosta con i motori accesi che attendono di transitare facendosi spazio tra la folla. Questo secondo noi non dovrebbe succedere in un centro storico affollato", protestano dal Tavolo ambientalista.

"E la scusa dei parcheggi che non ci sono non regge - aggiunge Giuliano Albonetti del Wwf e coordinatore del comitato di quartiere di San Pietro - ; ci sono infatti almeno due spazi di proprietà del comune adibiti alla sosta auto che fiancheggiano il centro e che non vengono mai utilizzati: uno è quello di via Matteucci, ex area dei pompieri, che viene chiuso di sera e l'altro è un parcheggio con 90 posti auto sotteraneo in viale Vittorio Veneto".  L'accusa mossa dal Taaf all'amministrazione comunale, "ed in particolare agli assessorati alla Mobilità e all'Arredo urbano è quella di aver stilato un piano urbanistico per la mobilità sostenibile inadeguato sia per la salute dei cittadini sia per il fatto che non aderisce alle linee guida regionali - riassume Alberto Conti -. La verità è che non si vuole ridurre il traffico privato nell'area del centro storico per non pestare i piedi ai vizi dei forlivesi".

VIA EMILIA BIS - Nel piano per la mobilità sostenibile di Forlì si fa riferimento anche alla "via Emilia bis", rivisitazione del vecchio progetto prevede la costruzione di un asse stradale alternativo all'attuale via Emilia tra Forlì e Cesena, con innesto da via Mattei, che veicoli il traffico pesante dedicato al trasporto merci salvaguardando i centri abitati. "Il Taaf ritiene che le modifiche apportate a tale progetto siano migliorative - dice Alberto Conti - ; consentono infatti di sgravare la frazione di San Leonardo dal traffico soprattutto pesante, migliorando  la sicurezza stradale nella via del Bosco che attraversa il centro abitato. Anche l'innesto nella circonvallazione d Forlimpopoli sarà progettato in modo da migliorare la sicurezza stradale. Consideriamo tuttavia non prioritaria la realizzazione del nuovo tracciato oltre Forlimpopoli fino a Cesena, in quanto non deve andare a discapito degli investimenti per il completamento del sistema tangenziale di Forlì che ha la precedenza assoluta". 

IL PIANO COMUNALE - Con la delibera della Giunta del 23 maggio scorso è stato approvato il Piano urbanistico per la mobilità sostenibile (Pums) per la città di Forlì, redatto sulla guida del Pums regionale che definisce le strategie prioritarie per soddisfare la domanda di mobilità delle persone e delle imprese nelle aree urbane e periurbane, con l'obiettivo di migliorare la qualità della vita. In particolare sono stati stanziati dalla Regione 350 mila euro, destinati ai comuni con una popolazione maggiore ai 50 mila abitanti, al fine di ridurre, entro il 2020, del 40% l'inquinamento dovuto ai veicoli privati. Per perseguire questo obiettivo le amministrazioni comunali si impegnano a rinnovare e potenziare il parco autobus e filobus a basso impatto ambientale; ad incentivare lo spostamento in bici attraverso la costruzione di piste ciclo-pedonali in ambito urbano e a controllare l'accesso alle aree urbane con aumento delle zone 30, aree pedonali e delle zone a traffico limitato (Ztl). 

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