Troppe disdette e i conti non vanno più in pari: osteria del centro sceglie di sospendere sotto le feste

Ha deciso di chiudere il ristorante e per esplicitare meglio i motivi della sua scelta alla clientela ha apposto anche un cartello all'ingresso, in cui si spiega che “Grazie al governo, scusate ma ci conviene chiudere”. E pur in un periodo festivo in cui l'afflusso di clienti dovrebbe essere alto, alla fine ha ripiegato per tentare la riapertura il 2 gennaio, “sperando in tempi migliori”, conclude il cartello.

La protesta arriva dall'Osteria dalla Maria in pieno centro storico, in via Giorgina Saffi a due passi dal San Domenico e dal Teatro Diego Fabbri. La pioggia di disdette arrivate per Natale ha consigliato al titolare Lamberto Tartagni di chiudere. “Era quasi meglio lo scorso anno, almeno lì, essendo costretti a chiudere in presenza, non facevamo la spesa”, spiega. E invece per il Natale 2021 è andato tutto storto: “Nel 2019, nel Natale prima della pandemia avevo 80 persone a tavola, quest'anno ho avuto 60 prenotati. Sapete quanti alla fine sono venuti? In 18, gli altri hanno dato disdetta”. E continua: “Per rispetto di tutti abbiamo fatto servizio con 6 persone al lavoro, ma non ci siamo neanche andati in pari”. E per Santo Stefano? “Dei 40 previsti non si sa come sono arrivate 4 coppie che erano in giro per Forlì”. 

Con questi numeri, spiega inesorabile Tartagni, “non ci conviene tenere aperto, ed anzi è meglio chiudere qualche giorno invece che fare come molti miei colleghi che non hanno più riaperto del tutto”. Tenere aperto, infatti, ha dei costi fissi: “Prima del Covid avevo 8 dipendenti, ora non posso che fare con il personale a chiamata, c'è poi la luce, il riscaldamento e la spesa del fresco”. Impossibile, quindi far tornare i conti, anche col green pass rafforzato. “Avendo aperto nel 2019 non ho avuto alcun ristoro dall'inizio del Covid, alla fine abbiamo preferito fare questa scelta di chiudere qualche giorno”, sempre Tartagni. E l'annuncio al pubblico non è privo di polemica: “Potrei scrivere un libro su come il governo si è accanito sui ristoratori, ma alla fine ho fatto una frase molto semplice, ognuno poi è libero di pensarla come ritiene”.