rotate-mobile
Cronaca Bertinoro

Fatture false, Viocar: "Siamo un'azienda in buona salute". E rimbalza le accuse: "Dipendente e fornitore infedeli"

“Il Consiglio di amministrazione ripone la massima fiducia nell’autorità giudiziaria e collabora fattivamente per favorire le indagini in corso relativi ai fatti accaduti dal 2016 al 2019"

“Il Consiglio di amministrazione ripone la massima fiducia nell’autorità giudiziaria e collabora fattivamente per favorire le indagini in corso relativi ai fatti accaduti dal 2016 al 2019, il tutto a tutela della stessa società Viocar, dei suoi dipendenti, fornitori e clienti. Il Cda in carica terrà anche in futuro, come fatto fino adesso, un comportamento trasparente e collaborativo con tutte le controparti”: è quanto spiega in una nota il Consiglio di amministrazione di Viocar Spa, la concessionaria di camion e Tir di Panighina di Bertinoro finita al centro di un'inchiesta della Procura di Forlì, che ha portato anche all'arresto del fondatore Luciano Vitali, che - rimarca la Viocar - non è più amministratore unico, ma consigliere dedicato all'attività commerciale da novembre 2019, da quando cioè nell'azienda si sarebbe palesato il problema. Ed ora “il signor Luciano Vitali ha rassegnato le dimissioni da membro del Consiglio di Amministrazione, al fine di favorire un più sereno svolgersi delle indagini in corso”.

Viocar: “Siamo un'azienda in buona salute”

Ma quello che ci tiene a far sapere l'azienda è di trovarsi in buona salute economica ed essere in grado di proseguire la sua attività ordinaria. Sempre la nota: “L’attuale Consiglio di Amministrazione ha ottenuto da novembre 2019 i seguenti risultati:il debito bancario è passato da 24 milioni circa di settembre 2019 a circa 12 milioni di dicembre 2021. Nell’ambito di tale esposizione complessiva, quella oggetto degli accertamenti in corso di indagini riguardava 7 istituti di credito e non è mai stata superiore a circa 9 milioni. La stessa è stata oggetto di accordo di rientro tra fine 2019 e inizio 2020 con gli istituti interessati e di seguito integralmente rimborsata”.

Inoltre – continua la nota - “il fatturato del 2021 è stato di 44 milioni contro i 25 milioni del 2020. La società non ha mai chiuso in perdita, nemmeno nel 2020, nel 2021 l’utile prima degli ammortamenti è superiore a 2 milioni di euro. Gli utili di esercizio sono sempre stati accantonati a riserve e nel corso del 2020 il capitale sociale è stato aumentato da 700.000 euro a 10 milioni di euro, il patrimonio netto è di circa 14 milioni di euro”. Infine “l’azienda nonostante il Covid ha aumentato il numero dei dipendenti ed ha investito nella realizzazione di un piano industriale 2021 / 2026 che prevede una forte crescita dei volumi e delle quote di mercato”.

Le accuse della Procura 

Secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, Vitali avrebbe messo in atto un "sistema fraudolento" attraverso fatture false per 63 milioni, ottenendo anticipi dalle banche per 58 milioni di euro. Sempre secondo le ipotesi della Procura avrebbe distratto dai conti correnti societari somme per oltre euro 3 milioni movimentandole a favore di un'impresa ravennate di trasporti, cliente della concessionaria forlivese, attraverso presunte erogazioni di denaro del tutto ingiustificate. Per coprire gli ammanchi aveva incolpato, con una denuncia presentata alla Procura, un proprio dipendente, accusandolo di "appropriazione indebita". Questo, secondo gli investigatori, al fine di giustificare alle banche l’impossibilità di coprire gli insoluti generati dalla presentazione allo sconto delle false fatture.

La ricostruzione della Viocar

Diversa, invece, la questione dal punto di vista della società Viocar, secondo cui un dipendente (poi denunciato) ed un fornitore avrebbero sottratto con artifici contabili utili della società dal 2016 al 2019 per oltre 3 milioni di euro. Dopo questo episodio Vitali si sarebbe quindi dimesso da amministratore unico e dal novembre 2019 “le operazioni strategiche sono state successivamente decise solo dal Consiglio di Amministrazione”.

Prosegue la nota: “Sia contro l’ex dipendente sia contro il fornitore il Cda ha avviato azioni civili per il recupero delle somme di cui si sarebbero appropriati indebitamente”. Il Cda in una nota sostiene inoltre che ci sarebbero immobili acquistati con queste somme. Ed ancora Viocar: “Il fornitore e il coniuge hanno proposto una transazione che è stata perfezionata con un accordo notarile in cui si impegnano a rimborsare la somma di 1,3 milioni, rimborso garantito da ipoteca sugli immobili” stessi. Ed infine: “Rendiamo noto che Viocar per l’appropriazione indebita subita negli anni 2016 / 2019 per oltre 3 milioni di euro, che sarebbero stati maggiori utili rispetto a quelli dichiarati, ha già pagato le imposte su detta somma che è stata sottratta alla società ma è equiparata ai fini fiscali a redditi tassabili. Si precisa che Viocar è parte lesa in questo procedimento, è stata chiamata a riconoscere in via preventiva una a somma di 167.000 euro a titolo di indebito guadagno di cui avrebbe beneficiato nel periodo 2016 / 2019”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Fatture false, Viocar: "Siamo un'azienda in buona salute". E rimbalza le accuse: "Dipendente e fornitore infedeli"

ForlìToday è in caricamento