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Cronaca

Coronavirus, l'ultimo aggiornamento: casi in aumento in Emilia legati al focolaio lombardo. Nessuno in Romagna

In Emilia-Romagna, sottolinea l'assessore, "non ci deve essere allarme perche' tutte le misure possibili le abbiamo messi in campo".

Sale a 19 il numero dei pazienti positivi al coronavirus in Emilia-Romagna. Ad aggiornare il bollettino è l'assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi. Sono risultati positivi altri due pazienti di Piacenza, di cui uno è un operatore sanitario che è venuto in contatto con un ricoverato proveniente dalla Lombardia. Restano invece due i casi di Parma (un residente in Emilia-Romagna che era andato nel lodigiano a ballare e una donna che assisteva la madre ammalata a Codogno) e uno quello di Modena, un lavoratore dell'edilizia che era andato qualche settimana per lavoro nel lodigiano. In ogni caso tutti i casi di coronavirus in Emilia-Romagna sono legati al focolaio lombardo. "Per fortuna non abbiamo nessun nuovo contagio di cui non ci spieghiamo la provenienza - dice Venturi -. Questo se continua e' molto positivo". In Emilia-Romagna, sottolinea l'assessore, "non ci deve essere allarme perche' tutte le misure possibili le abbiamo messi in campo".

Da domenica  "speriamo di potere riaprire molte delle attivita' che abbiamo chiuso", aggiunge Venturi, anticipando alcuni chiarimenti in arrivo sulle chiusure disposte domenica con ordinanza del presidente regionale Stefano Bonaccini a causa dell'epidemia di cononavirus. Nella circolare, spiega Venturi, "specifichiamo alcuni particolari di non facile interpretazione, in particolare su attivita' sportive e palestre". Venturi, sottolineando che al momento i pazienti Emilia-Romagna (nessuno in pericolo di vita) sono legati al focolaio del lodigiano, spiega che i prossimi 15 giorni saranno decisive per capire l'entita' della crisi coronavirus. Al momento pero' l'impatto e' "paragonabile ad una influenza un po' piu' pesante".

Annunciato il numero verde regionale, 800.033.033, attivo da martedì e a disposizione delle persone che potranno chiamare per avere informazioni e indicazioni sul comportamento da tenere in presenza di sintomi sospetti. E da giovedì ai due laboratori finora operativi per l’esame dei tamponi – il Crrem del Sant’Orsola di Bologna e quello dell’Università di Parma, per i quali è stata rafforzata l’operatività con l’acquisto di ulteriori tecnologie – si aggiungerà quello di Pievesestina (Cesena), in capo all’Ausl Romagna.

Secondo il principio della massima precauzione, non solo in Italia ma anche in Emilia-Romagna si sta eseguendo un elevato numero di tamponi (oltre mille in regione), e l’indicazione sul territorio regionale è quella di effettuare tamponi e di eseguire una tac del torace a tutte le persone ricoverate con polmonite interstiziale. Inoltre, questa sera a Piacenza sarà aperto il presidio medico avanzato a protezione degli operatori, che servirà a dividere già all’ingresso i pazienti con possibili sintomi da Coronavirus dagli altri.

“Stiamo cercando di fare tutto il possibile per contrastare la diffusione del Coronavirus - afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini - adottando misure precauzionali che ci chiamano, tutti quanti, a fare la nostra parte, collaborando in un impegno che sia collettivo, dell’intera comunità regionale. Senza cedere ad allarmismi o panico di sorta: è in atto la piena collaborazione con il Governo, le autorità sanitarie nazionali, la Protezione civile, la comunità scientifica, le altre Regioni, i sindaci e ci sono tutte le condizioni per uscirne insieme, grazie a un lavoro di squadra nel quale l’Emilia-Romagna ha già dato prova più volte di riuscire a fare bene e con efficacia. Sono peraltro orgoglioso del lavoro che stanno facendo tutte le strutture, i professionisti, gli operatori coinvolti nella gestione di questa vicenda. La Regione Emilia-Romagna garantirà l’effettuazione di ogni intervento ritenuto utile perassicurare a tutti per garantire la tutela della salute pubblica e la migliore qualità delle prestazioni fornite ai cittadini”.  

“Stiamo lavorando a pieno regime, e finora con buoni risultati - prosegue Venturi -. Essere riusciti a ricostruire tutto il percorso epidemiologico delle persone contagiate è importantissimo, e siamo fiduciosi di poter continuare su questa strada, anche intensificando i controlli e i tamponi. Non abbiamo nessun nuovo contagio di cui non ci spieghiamo la provenienza, e questo è positivo. Voglio quindi ribadire e invitare tutti i cittadini, per quanto possibile, a non farsi prendere dal panico e da inutili allarmismi. Ma voglio anche dire che non avremo nessuno scrupolo a denunciare chi sta diffondendo delle fake news: è un comportamento infame quello di seminare terrore nelle persone”.

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Attenzione alle fake news

Troppe fake news sul contagio di coronavirus in Emilia-Romagna. E ci sono anche gli sciacalli che provano ad entrare nelle case come finti operatori sanitari, con la scusa dei tamponi. La Regione non ci sta e promette denunce contro chi sta provando a speculare sulla paura del contagio. "Queste persone - avverte l'assessore regionale alla Sanita' Venturi - devono sperare che non li agguantiamo perche' se li agguantiamo li' denunciamo". Venturi ha riferito di avere ricevuto anche messaggi audio allarmistici che parlano di casi inesistenti di Coronavirus in Regione che verrebbero taciuti. "È infame mettere paura alle persone - afferma l'assessore -. Le cose che accadono le diciamo tutte ma attenti alle fake news perche' la pazienza e' finita".

Mascherine

L'Emilia-Romagna acquista un milione di mascherine chirurgiche per rifornire ospedali e ambulatori medici alle prese con l'emergenza coronavirus. Dalla prossima settimana, poi, ce ne saranno a disposizione altre 500.000 ogni settimana. "Questo- spiega Venturi - lo abbiamo fatto da soli, ci auguriamo pero' che il dipartimento di Protezione civile nazionale ci rifornisca anche di presidi piu' importanti", cioe' le tute anti-comunicazione. "Non ce le facciano mancare perche' ne abbiamo per 10-15 giorni".

L'informativa della Provincia

Sulla questione interviene il presidente della Provincia, Gabriele Antonio Fratto: "In relazione alle misure di prevenzione della diffusione del Coronavirus fino a domenica 1 marzo, stabilite nel tardo pomeriggio di ieri dall’ordinanza firmata dal Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, invito la popolazione tutta al rispetto di un comportamento individuale responsabile, applicando sia il decalogo diffuso dall'Istituto Superiore della Sanità, consultabile anche tramite web, sia le regole contenute nell’ordinanza regionale di domenica. Il provvedimento prevede un ulteriore innalzamento del livello di attenzione. Una informazione corretta sulle modalità di trasmissione e sull'uso degli strumenti idonei a proteggersi dal contagio consentono di tenere sotto controllo l’attuale quadro e di prevenire eventuali situazioni di criticità. Sebbene la situazione al momento, in particolare nella nostra Provincia, non sia tale da generare un allarme generale, in quanto fino ad oggi non sono stati registrati casi di contagio nei 30 Comuni del nostro territorio, è tuttavia il caso di essere particolarmente prudenti. Attualmente sto seguendo l'evoluzione della situazione con particolare attenzione, ed intendo rassicurare i cittadini mettendo a disposizione delle autorità deputate, competenze, strumenti e mezzi utili  a fronteggiare eventuali necessità soprattutto ai fini della prevenzione. Contestualmente raccomando di non cedere a facili allarmismi, in quanto il governo nazionale e regionale, come le amministrazioni locali,  e le autorità sanitarie stanno compiendo un lavoro rigoroso di monitoraggio e di prevenzione". 

Acer

Acer ha chiesto alla Prefettura la convocazione di un tavolo di tutti gli enti pubblici locali e provinciali al fine di uniformare le procedure precauzionali per la gestione dell’emergenza virus. Nel frattempo a seguito dell’Ordinanza del Ministero della Salute e del Presidente della Regione, ha disposto misure cautelative nel ricevimento del pubblico: ricevimento delle persone una alla volta,  delimitazione riguarda degli spazi aperti al pubblico e disinfezione. Acer raccomanda a tutti coloro che non abbiano necessità urgenti di preferire il contatto telefonico con gli uffici: 0543-451011 per le pratiche e 800-171841 per manutenzione.

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