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Cronaca

Un seminario apre il nuovo dottorato in Scienze e Tecnologie Aerospaziali

Il seminario, rigorosamente online per rispettare le misure anti Covid-19 avrà luogo martedì per celebrare l’inizio delle attività del nuovo Dottorato in Scienze e Tecnologie Aerospaziali

Cosa hanno a comune Medici e Ingegneri Aerospaziali? Un seminario all’insegna dell’interdisciplinarietà fornirà alcune risposte in merito. Il seminario, rigorosamente online per rispettare le misure anti Covid-19 avrà luogo martedì per celebrare l’inizio delle attività del nuovo Dottorato in Scienze e Tecnologie Aerospaziali. Ultimo nato tra i vari dottorati dell’Alma Mater Università di Bologna il Dottorato in Scienze e Tecnologie Aerospaziali ha lo scopo di formare Ingegneri e Fisici nei diversi settori caratteristici dell’Ingegneria Aerospaziale, quali l’aerodinamica e la fluidodinamica, i sistemi, i materiali e le strutture, la meccanica del volo atmosferico e spaziale, la propulsione.

Il nuovo corso di Dottorato, nato da una iniziativa del professor Paolo Tortora, fa parte della Scuola del Campus ed è coordinato dal professor Alessandro Talamelli in collaborazione con il professor Dario Modenini. Il Dottorato va a completare il ciclo formativo offerto dal Campus di Forlì unendosi alle due lauree Magistrali in Ingegneria Meccanica e Ingegneria Aerospaziale, di cui la seconda offerta completamente in lingua inglese. Il seminario sarà tenuto dal professor Roberto Verzicco, Ingegnere Aerospaziale, e avrà come titolo “Electro-Fluid Mechanics of the Heart”.

Da sempre Medici e Ingegneri Aerospaziali hanno collaborato a stretto contatto. Si pensi ad esempio allo studio delle reazioni del corpo umano quando coinvolto in missioni spaziali. Numerose tecnologie e materiali nati per applicazioni aerospaziali sono stati utilizzati in campo medico, sia nel campo della diagnostica che in quello delle protesi. In questa occasione, il professor Verzicco ci mostrerà come alcune tecniche messe a punto per descrivere il comportamento del fluido intorno ad ala possano essere applicate allo studio del sistema circolatorio e in particolare del cuore. Queste tecnologie sono state ad esempio di fondamentale importanza nella progettazione di valvole cardiache. Il corso sarà diviso in due parti. Una prima parte introduttiva è mirata ad illustrare i meccanismi fondamentali alla base del funzionamento del cuore, una pompa in grado di battere per circa 40 milioni di volte all’anno con una potenza inferiore ad 8 Watt.

Nella seconda parte, maggiormente dedicata agli specialisti, saranno introdotti e analizzati i modelli fisico-matematici e i metodi computazionali necessari per simulare un sistema così complesso. Il professor Verzicco è docente di Fluidodinamica all'Università degli Studi di Roma Tor Vergata e all'Istituto Scientifico del Gran Sasso dell'Aquila. I suoi interessi di ricerca riguardano la fluidodinamica sperimentale e numerica e dal 1993 ha pubblicato più di 200 articoli. Collabora anche con l'Università di Twente dove è professore part-time. Presidente del comitato della conferenza europea sulla meccanica dei fluidi e membro del consiglio Euromech. È membro del comitato editoriale di numerose riviste scientifiche ed è Associate Editor del Journal of Fluid Mechanics. Per i suoi studi sulla convezione naturale ha ricevuto, nel 2005, il Frenkiel Award, prestigioso premio rilasciato dall'American Physical Society. E’ stato insignito inoltre del titolo di “Fellow” dall’Euromech nel 2012 e dall’American Physical Society nel 2013. Il Corso sarà tenuto in lingua italiana. 

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