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Venerdì, 19 Aprile 2024
Diocesi

Una messa e un incontro per ricordare don Amedeo Pasini a 12 anni dalla morte

Questo straordinario sacerdote innamorato di Cristo, ha lasciato un vuoto incolmabile, soprattutto per l’intreccio e la qualità di relazioni umane che ha saputo costruire, corroborate dall’innegabile passione per i più fragili

Sarà la S. Messa in programma lunedì, alle 20.30, nella chiesa di San Paolo Apostolo, in via Pistocchi, ad avviare la serata in ricordo di don Amedeo Pasini a 12 anni dalla morte. A seguire, nel salone parrocchiale dedicato a Roberto Valllicelli, è previsto l’incontro pubblico sul tema “L’eredità di don Amedeo. Condivisione di vita fra sacerdoti a San Paolo”. L’iniziativa sarà introdotta da don Carlo Guardigli, parroco dell’Unità pastorale San Paolo Cappuccinini e da Roberto Marzocchi, presidente dell’associazione Don Mino Don Amedeo, recentemente attivata per fare memoria dei due grandi presbiteri, co-fondatori della stessa San Paolo e artefici di numerose altre attività caritative. Nel corso dell’incontro interverranno don Rino Giunchi, don Emanuele Lorusso, don Mauro Petrini, don Giovanni Amati, don Mauro Dall’Agata, don Massimo Masini, don Germano Pagliarani, don Gabriele Pirini e don Stefano Vasumini.

Sono tutti sacerdoti che dal 1978 ai giorni nostri hanno condiviso l’esperienza terrena di don Amedeo, sacerdote appassionato di Dio e dei fratelli più poveri, morto alle 21.21 dell’8 maggio 2011 all’ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì, sconfitto da un male incurabile. Oltre che cofondatore della parrocchia di San Paolo, nel 1970, e per 12 anni, dal 1997 al 2009, parroco della Pianta, questo uomo straordinario ha lasciato un vuoto incolmabile, soprattutto per l’intreccio e la qualità di relazioni umane che ha saputo costruire, corroborate dall’innegabile passione per i più fragili.

L’emozione e la commozione nel cuore delle centinaia di persone intervenute al suo funerale, celebrato il 10 maggio 2011 nel Duomo di Forlì, è ancora palpabile. Nei primi banchi della navata centrale sedevano i “piccoli” tanto amati, provenienti da Associazione e Cooperativa “Paolo Babini”, Associazione “Luigi Lago”, “Villaggio Mafalda”, tutti increduli che quell’uomo curvo e scherzoso, così attento a loro, non ci fosse più. La più grande intuizione di questo sacerdote appassionato di Dio e dei fratelli più poveri, condivisa con don Mino Flamigni, rimane il campo scuola avviato nel 1972 a Borca di Cadore, per trascorrere coi fratelli disabili anche le ferie estive, e dal 2008 riproposto nel “Villaggio Dolomitico” di Piani di Luzza, nella Carnia friulana.

“Condividere – spiegava lui stesso per giustificare la singolare esperienza nel cuore delle Alpi - significa mettere i propri doni a disposizione di coloro che non ne hanno. E’ un toccare con mano cosa significhi vivere assieme ai fratelli cosiddetti poveri, ma in realtà molto ricchi”. Farina del suo zaino ripieno d’amore è anche l’appuntamento mensile del Pop Arty, per mantenere vivo e costante lo spirito di integrazione fra i giovani e le persone diversamente abili. Nell’ottobre 2016, segno tangibile del suo insegnamento di condivisione fraterna all’insegna del motto “dove sono loro siamo anche noi”, è stata inaugurata, in via Cerchia 215 a Forlì, il centro residenziale per anziani “Casa d'Accoglienza Don Amedeo Pasini”. All’interno della struttura, gestito dalla Cooperativa sociale Paolo Babini, vivono una famiglia accogliente e un volontario residenziale, che costituiscono i riferimenti affettivi e relazionali delle persone accolte. 

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