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Cronaca

Una nuova scommessa nella ristorazione, apre Ginetto: "Il nome? Dal cane mascotte del nostro gruppo"

"Ginetto" si va ad aggiungere a "Ruggine", ristorante più tradizionale ma collocato sempre nella zona industriale e primo locale acquisito dal gruppo "Officina gastronomica"

Ci vuole coraggio ad aprire un locale in un periodo in cui la maggior parte chiude, ma il gruppo "Officina gastronomica" che fa capo all'ex deputato della Lega Nord, Gianluca Pini, quel coraggio l'ha trovato. Sabato, infatti, dalle 15 alle 18, alla presenza del sindaco e dell'assessore Paola Casara, inaugura "Ginetto" Caffè e Cucina in via Balzella 37 a Forlì, all'ingresso della zona industriale, al posto di Vanilla, un locale chiuso da qualche anno dove si faceva ristorazione veloce. "A dicembre del 2019 avevamo detto al proprietario dell'ex locale che eravamo interessati a rilevarne la gestione - spiegano Roberto Fabbri direttore del gruppo e Gianluca Pini, l'amministratore  - ma poi è arrivato il covid a stravolgere tutti i progetti. Anche se la pandemia non è ancora finita, pensiamo che sia comunque importante dare un segnale di speranza. Così abbiamo deciso di aprire".

"Ginetto" si va ad aggiungere a "Ruggine", ristorante più tradizionale ma collocato sempre nella zona industriale e primo locale acquisito dal gruppo "Officina gastronomica". Dopo Ruggine, il gruppo ha preso Don Abbondio e Altrochè, una panineria in centro storico chiusa a settembre del 2020 causa covid ma che, coi primi caldi, riaprirà.

"Il locale, oltre a bar, alla ristorazione veloce e alla tabaccheria, offrirà anche piatti cucinati tradizionalmente e soprattutto il girarrosto, un'offerta che non ha più quasi nessuno ma che secondo noi funzionerà bene - spiegano Fabbri e Pini - Sarà possibile anche fare l'asporto. Si partirà alle 5.30 con le colazioni e, quando le misure anticovid ce lo permetteranno, si terminerà a mezzanotte. Farà anche da pub". Quanto coraggio è servito ad aprire adesso? "Sicuramente ce n'è voluto e ce ne vuole - risponde Pini - anche perché nonostante gli investimenti in sicurezza (sia per i nostri lavoratori che per i clienti) e la voglia di uscire delle persone, i clienti hanno ancora, giustamente, un po' di timore a frequentare locali. C'è chi ci chiede che tipo di misure di prevenzione adottiamo, che tipo di filtri abbiamo nel sistema di aerazione. Tutte domande giuste e legittime alle quali noi rispondiamo senza problemi perché abbiamo fatto il massimo per garantire la sicurezza. Addirittura, abbiamo sistemato i  tavoli a tre metri per un metro di distanza l'uno dall'altro. Insomma, noi ci sentiamo a posto ma sappiamo che la gente ha ancora qualche resistenza e quindi aprire un locale adesso è una bella scommessa".

Ma il gruppo non si ferma. In previsione, infatti, nel 2021 c'è l'apertura di altri due locali: uno sarà in centro e l'altro fuori. "Per lavorare nella ristorazione serve una gestione o familiare o manageriale - conclude Pini - Con l'apertura di Ruggine ci siamo accorti che serviva ampliare l'offerta anche per migliorare quella che gestivamo. E infatti è stato così. Con una gestione manageriale cambia il modo di affrontare la quotidianità di un locale e la prospettiva. Puoi formare il  personale, puoi usufruire di ragazzi già formati per avviare altri locali, c'è uno spirito di squadra che altrimenti mancherebbe. A gestire Ginetto, infatti, sarà Gabriele, che fino all'altro giorno era responsabile di sala al Ruggine, mentre in cucina ci sarà Piergiorgio Parini, già una stella Michelin al Povero Diavolo di Torriana, e che cura il menù degli altri nostri locali".
Ultima domanda: "Perché Ginetto?" "Il motivo è personale - chiude Pini - In realtà si tratta di Gin Tonic, Ginetto per gli amici, ed è il nome del mio cane, la mascotte del gruppo". 

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