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Cronaca

"Questa Unione non funziona", sindacati pronti a manifestare al Giro d'Italia

"Nessun miglioramento in questi 3 anni, anzi i problemi dei singoli comuni si sono sommati", questa l'accusa delle rappresentanze sindacali contro il futuro dell'Unione dei Comuni della Romagna Forlivese

Le segreterie sindacali del territtorio forlivese, Cgil, Cisl e Uil, hanno indetto per mercoledì dalle 11.30 alle 13.30, un'assemblea e un presidio che avranno luogo in piazza Saffi, all'ingresso del salone comunale, in contemporanea alla riunione della Giunta dell'Unione dei Comuni della Romagna Forlivese. "Le ragioni di questo presidio - dicono i segretari delle divisioni forlivesi di Cgil, Daniela Avantaggiato, Cisl, Martina Castagnoli e Uil, Massimo Monti - e del seguente stato di agitazione che verrà proclamato durante lo stesso, sono da ricercare nelle mancate promesse che accompagnavano la scelta di costituire l'Unione dei Comuni della Romagna Forlivese, fatta 3 anni fa". I sindacati hanno anche annunciato di essere pronti a manifestare anche durante le tappe del Giro d'Italia che il 17 e 18 maggio toccheranno Bagno di Romagna e Forlì.

"Dal 2014, anno in cui è cominciato il percorso dell'Unione, l'organizzazione degli uffici amministrativi è peggiorata - dice Daniela Avantaggiato, segretaria di Cigl Forlì - ; al momento è scoperta la posizione del direttore dell'Unione mentre la figura del segretario ha una carica provvisoria di 3 mesi. Oltre a questo, negli ultimi anni, non sono state effettuate le assunzioni dell'organico necessarie a coprire l'aumento del lavoro a carico dei comuni; le amministrazioni non sono state accorpate, come era stato promesso, e i dipendenti comunali sono ancora ognuno nel proprio ufficio". L'accusa delle rappresentazioni sindacali è rivolta alle figure politiche che 3 anni fa hanno votato la nascita dell'Unione dei Comuni della Romagna Forlivese: "Le risorse - continua Massimo Monti di Uil - sono state inoltrate, ma non si sa come sono state investite; manca una certa chiarezza su come vengono gestiti i servizi, inoltre, il personale che sta andando in pensionamento con il vecchio ordinamento, non viene rimpiazzato con contratti a nome dell'Unione, fatta eccezione per qualche contratto a tempo determinato nella Polizia Municipale, per coprire le emergenze. Lo scorso autunno abbiamo incontrato tutti i sindaci e i dipendenti dei 15 comuni coinvolti, raccogliendo lamentele e richieste, che abbiamo poi riportato in Giunta chiedendo che venissero presi provvedimenti. Siamo ad aprile e non si è mosso nulla, quindi abbiamo deciso di dichiarare lo stato di agitazione per fare in modo che si passi dalle parole ai fatti".

Le soluzioni proposte dai sindacati per concretizzare e valorizzare la scelta di formare l'Unione dei Comuni spaziano dal "creare un tavolo tecnico che si occupi delle questioni più urgenti, al prendere spunto dalle regolamentazioni dell'Unione dei Comuni della Bassa Romagna e del Faentino, che sembrano funzionare molto bene, e, ancora, incrementare l'organico, sfoltendo il lavoro a carico dei dipendenti comunali che, al momento, stanno lavorando il doppio per lo stesso stipendio". Per chiarificare ancora meglio il pensiero dei sindacati sull'immobilismo politico legato alla questione dell'Unione dei Comuni della Romagna Forlivese, il rappresentante delle Rsu (Rappresentanze sindacali unite), Glauco Giorgetti, conclude: "Non solo non sono stati risolti i problemi dei singoli comuni, bensì si sono sommati".

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