Contro gli avvelenamenti di animali: entrano in azione cani specializzati

Unite cinofile per contrastare l'avvelenamento degli animali. E' operativo nel parco delle Foreste Casentinesi il progetto Lifeo Pluto. I cani anti avvelenamento (NCA) si trovano dislocati in aree ritenute prioritarie per le criticità legate al fenomeno “uso di esche e bocconi avvelenati”, in correlazione alla presenza di specie faunistiche minacciate (in particolare i grandi carnivori).  Ma possono intervenire in ogni caso di avvelenamento a carico degli animali, anche quelli domestici.

Opereranno in sinergia con il "nucleo antiveleno" nato grazie al progetto Life "Antidoto" al parco nazionale del Gran Sasso e con quelli istituiti nell’ambito dei progetti Life "Medwolf"  (Maremma) e "Mirco" (parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano). Vanno a completare una organizzazione sempre più capillare che vede anche l’arco alpino impegnato nel contrasto del fenomeno con altri due nuclei cinofili antiveleno del Corpo Forestale dello Stato del progetto Life "Wolfalps".

Ciascun Nucleo Cinofilo Antiveleno è composto da un conduttore e due unità di supporto che opereranno con due cani, secondo tecniche e procedure messe a punto in Andalusia. In questa regione della Spagna il fenomeno ha rilevanza molto maggiore e, proprio per questo, sono state sviluppate le più significative esperienze. L'incontro divulgativo ha avuto il fine di presentare Il nucleo NCA del parco nazionale delle Foreste casentinesi, la cui sede sarà al comando stazione di la Verna-Vallesanta, e per sollecitare l’attenzione sul fenomeno degli avvelenamenti. La giornata di venerdì sarà dedicata alla formazione rivolta a personale CFS, altri organi di polizia giudiziaria, guardia parco, addetti alla sorveglianza nelle aree protette e veterinari.