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La Guerra Russia-Ucraina

"Uniti per la pace": manifestazione davanti alla Prefettura e momento di preghiera a San Mercuriale

L'appuntamento, organizzato dalla Chiesa di Forlì-Bertinoro, in comunione con la Comunità grecocattolica ucraina, è esteso a "tutti i credenti di altre fedi, tutte le persone di buona volontà"

Un segno di vicinanza concreto, dopo le bombe di giovedì in Ucraina. Domenica alle 16 ci sarà un momento di preghiera sul sagrato di San Mercuriale "per pregare per la pace e chiedere la fine delle ostilità", recita l'informativa del Centro diocesano per il dialogo ecumenico. L'appuntamento, organizzato in comunione con la Comunità grecocattolica ucraina, è esteso a "tutti i credenti di altre fedi, tutte le persone di buona volontà". Un'iniziativa, come segno di solidarietà verso il popolo ucraino e come appello per la pace.

Venerdì pomeriggio, alle 18 in Piazza Ordelaffi davanti alla Prefettura, si terrà invece una manifestazione "per la protezione umanitaria dei civili" organizzata dal Centro per la Pace di Forlì insieme a Cgil, Cisl e Uil e nella quale si "condanna fermamente l’aggressione militare Russa", richiedendo uno stop immediato delle ostilità. Una manifestazione "per attivare urgentemente tutti i canali della politica e della diplomazia, in sede europea ed in sede Onu; perché la pace ed il ripudio delle guerre siano la priorità dell’agenda politica italiana, europea e mondiale; perché la Pace sia costruita con investimenti economici, nelle persone e nelle istituzioni sperimentando alternative concrete alle armi e alla guerra; e perché nessuno stato Europeo da solo può sostenere queste sfide. Per questo abbiamo bisogno di un' Europa che completi il suo percorso costitutivo per essere più vicina ai cittadini e più capace di agire".

I manifestanti chiedono di "negoziare su tutto, anche nelle condizioni più difficili. L’alternativa è una catastrofica guerra globale che devasterà l’Europa e non avrà vincitori. Questa è la richiesta che rivolgiamo all’Italia, all’Unione Europea, all’Onu e a tutti e a tutte i/le responsabili della politica internazionale. Queste sono le ore in cui dobbiamo spezzare le leggi della guerra e la logica dello scontro. Non possiamo aspettare che sia il governo russo a fare il primo passo. Negoziare non vuol dire cedere alla guerra e alla legge della forza ma fermare la sua pericolosa escalation militare. Dobbiamo uscire dalla politica delle sanzioni, dalla logica del colpo su colpo, per ricostruire lo spazio per il dialogo e il negoziato politico con la Russia.  Negoziare vuol dire essere disponibili a modificare le proprie posizioni per costruirne una comune. Fare un passo indietro per fare un passo avanti sulla via della pace. Ripetiamo: con la guerra tutto è perduto. Con la pace tutto è possibile".

Aderiscono Acli Circolo L. Valli, Acli Provinciali Forlì, Cesena, Amnesty International Forlì, Anpi Forlì – Cesena e tutte le sezioni Anpi del territorio, Arci Forlì, Ass. Barcobaleno, associazione Luciano Lama, associazione Voce Donna, associazione Pensiero e Azione Aps, associazione Welcome, BarcoGas Forlimpopoli, Casa di Tavolicci associazione Amici della Casa, Comunità Emmanuel, Comunità Laudato SI' Salvaterra della Romagna Forlivese, Consulta Laica di Forlì, Contatto Odv, Emergency Forlì Cesena, Emergency Ravenna, Federconsumatori Forlì Cesena, Fiab, Fondamenta Cambiamo Cesena dal Basso, Forlì Città Aperta, Forum delle Donne, Il Progresso delle Idee, Istituto di Studi sul Federalismo e l’Unità Europea Paride Baccarini, Koinè, La materia de Sogni Aps, Legambiente Forlì Cesena, Libera Forlì Cesena, Messaggeri del Mondo, Migrantes Diocesana, Movimento Federalista Europeo sezione di Forlì, No.Vi.Art (Arti per la Nonviolenza) di Forlì-Cesena, Overall Faenza Multiculturale, Parità di Genere, Presidio Libera Forlì Placido Rizzotto, presidio Libera Forlimpopoli Giuseppe Letizia, Rea, Salute e Solidarietà Odv, Sezione G. Bruno dell'associazione mazziniana, Tavolo permanente delle Associazioni contro la violenza alle donne di Forlì, Udi Forlì e Un Secco No Aps.

Il mondo politico

Pd, Articolo Uno, Forlì e Co., Psi, Movimento Cinque Stelle, Italia Viva, E' Viva, Possibile e Rifondazione comunista saranno presenti alla manifestazione: "Nelle ultime ore il conflitto fra Russia e Ucraina ha conosciuto una gravissima escalation. Il fallimento delle trattative diplomatiche ha riportato il conflitto armato in Europa: le terribili immagini che giungono dell'Ucraina inducono a temere una imminente catastrofe umanitaria e ulteriori contraccolpi su un sistema di relazioni internazionali già ampiamente destabilizzato, anche in ragione della crescente emergenza energetica.  Nel condannare fermamente l'invasione militare russa come flagrante violazione delle leggi internazionali e del diritto dei popoli, chiediamo con forza la cessazione immediata delle ostilità e la riapertura di tutti i canali di trattativa politica e diplomatica. La strada dei negoziati e del dialogo rappresenta l'unica soluzione che permetta di sventare una terribile escalation militare. Il nostro Paese, che ha iscritto il ripudio della guerra nella sua Carta costituzionale, ha il dovere di lavorare per promuovere principi di pace e cooperazione nei rapporti internazionali, all'interno di un più ampio sforzo negoziale che deve vedere una più decisa e incisiva azione dell'Unione europea e dell'Onu. Per tutte queste ragioni esprimiamo la nostra piena adesione al presidio per la pace. Invitiamo tutti i cittadini e le cittadine di Forlì e di tutti i comuni forlivesi a partecipare a questa iniziativa, scendendo in piazza con le bandiere della pace".

Anche Europa Verde sarà presente alla manifestazione: "Il nostro movimento, fin dalla sua nascita negli anni ’80, si è sempre caratterizzato per la promozione di una politica di pace e a favore del disarmo e della riduzione delle spese militari - affermano Cristina Mengozzi ed Alessandro Ronchi, co-portavoce Europa Verde-Verdi Forlì-Cesena, e Stefano Manzalini e Maria Grazia Creta, co-portavoce Europa Verde-Verdi Forlì -. Scendere in piazza per la pace serve a rafforzare quegli “anticorpi” culturali contro il ricorso alle guerre. Dall’Italia e dall’Europa deve giungere forte e chiara la voce di chi ritiene l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia un atto folle e inaccettabile. In queste ore così drammatiche, assume ancora più valore l’appello di Papa Francesco contro la corsa agli armamenti, che sottrae risorse preziose per lo sviluppo dei popoli e per proteggere l’ambiente. Per questo mercoledì il Gruppo di Europa Verde dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha depositato una risoluzione a sostegno dell’appello firmato da oltre 50 premi Nobel e scienziati nel quale si chiede ai governi dei Paesi di tutto il mondo di ridurre la spesa militare del 2% l’anno per cinque anni e di utilizzare la cifra risparmiata (circa mille miliardi di dollari entro il 2030) come una sorta di “dividendo della pace” per la lotta contro i cambiamenti climatici, le pandemie e la povertà estrema".

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