Urbanistica, la battaglia di Confcommercio: "Polo H? Meglio intervenire sulla rete fognaria"
Così Alberto Zattini, direttore di Ascom-Confcommercio, sulla nuova urbanizzazione di servizi e commercio prevista adiacente all'ospedale Morgagni-Pierantoni
"Polo H? Meglio intervenire sulla rete fognaria". Così Alberto Zattini, direttore di Ascom-Confcommercio, sulla nuova urbanizzazione di servizi e commercio prevista adiacente all'ospedale Morgagni-Pierantoni, dove vengono pianificati un nuovo supermercato, una casa di riposo e un hotel. Il progetto iniziale prevedeva la realizzazione delle strutture su una superficie di circa 8.400 metri quadri, 1.500 dei quali destinati al supermercato, che aprirà non prima del 2027.
"Siamo ancora qui, a parlare di territorio da edificare, cementificazione, medie strutture di vendita. E questo nonostante quanto sta succedendo ed è successo in questi mesi, non anni fa - ragiona Zattini -. La macchina, oramai in corsa, pare non essere destinata a fermarsi. Ma è sbagliato ragionare così, perché in questa maniera nessuno ha mai l'umiltà - e il buonsenso - di fare marcia indietro, anche quando è palese che si sta commettendo un errore. A Vecchiazzano, dove tra l'altro è prevista anche un'attività estrattiva, c'è bisogno di altro cemento? C'è bisogno di altro traffico? Non ci dimentichiamo che siamo nel quartiere dell'ospedale, per cui che almeno non venga sottovalutato l'impatto della viabilità, anche sull'attività quotidiana dei mezzi di soccorso".
Ascom ha fatto della 'lotta' contro i supermercati uno dei suoi cavalli di battaglia. "Sappiamo purtroppo molto bene l'impatto che le medie strutture di vendita hanno sui negozi di vicinato, già azzoppati dall'e-commerce. E ora apprendiamo che tra quattro anni, quando tra l'altro il mondo del commercio sarà notevolmente diverso, ne aprirà un altro. Ma davvero se ne sente il bisogno?". Politica e istituzioni dovrebbero "iniziare a riflettere, perché ciò che si fa localmente ha un impatto. Non ci si deve sentire privi di responsabilità davanti ai cambiamenti climatici". Dunque, stop alle costruzioni, meglio piuttosto "intervenire sui sottoservizi, a cominciare dalla rete fognaria, che risale agli anni '60. Mi rendo conto che è un tema che attrae il cittadino e non fa prendere voti, ma chi fa politica deve iniziare a ragionare diversamente". "Purtroppo - conclude - la nostra associazione sta parlando al vento. Dubito che le cementificazioni siano finite qui".