Usip: "E' grave lasciare i poliziotti sprovvisti di green pass senza un assegno assistenziale"
"Tale provvedimento rischia di lasciare tante famiglie senza mezzi di sostentamento", sottolinea l'Unione sindacale italiana poliziotti
L'Usip, lìUnione sindacale italiana poliziotti, prende posizione sul tema dei lavoratori sospesi perché senza green pass rafforzato, e che vengono lasciati anche senza un assegno assistenziale. "Dal 15 febbraio e fino al 15 giugno - si legge in una nota - sono scattate le nuove regole in relazione all’obbligo vaccinale degli over 50 - dichiara il segretario generale Nazionale Usip, Vittorio Costantini -; un obbligo che prevede, nei confronti di tutti coloro che hanno compiuto 50 anni, l’impossibilità di recarsi a lavoro qualora siano sprovvisti del green pass cosiddetto rafforzato ( avvenuta vaccinazione o guarigione da Covid): i lavoratori sprovvisti, seppur avranno il diritto alla conservazione del posto lavorativo, saranno considerati assenti ingiustificati con sospensione totale dello stipendio loro spettante".
"Senza voler entrare nel merito dell’obbligo vaccinale - continua il segretario Costantini - e senza voler nemmeno entrare nel merito di quelle che sono le singole scelte personali, un dato è però certo, che riteniamo davvero importante, tale provvedimento rischia di lasciare tante famiglie senza mezzi di sostentamento, privare una lavoratrice ed un lavoratore di Polizia senza quel minimo di risorse economiche, utili a poter sostenere i bisogni di una famiglia, la riteniamo una cosa inaccettabile".
"Non si tratta di volere mettere in discussione i provvedimenti inerenti il contrasto all’epidemia - afferma Costantini -; tuttavia lasciare tante famiglie, magari anche monoreddito, senza i soldi per poter andare avanti, lo riteniamo davvero grave, con il rischio di andare a peggiorare le già precarie condizioni sociali scaturite da questa pandemia. Riteniamo peraltro assurdo che per tutti i colleghi sospesi per motivi disciplinari viene previsto un minimo quantum a titolo di assegno alimentare, mentre per i colleghi sospesi a causa della mancanza di green pass non viene garantito nulla, tutto ciò ci sembra davvero un accanimento nei confronti di questi colleghi e per le famiglie di questi colleghi, un inutile accanimento che non farà altro che acuire sofferenze materiali e morali".
"In considerazione di ciò - conclude Costantini - si auspica che il Governo e la politica tutta rivalutino le precedenti posizioni, affinchè in sede di discussione parlamentare per la conversione del decreto legge 52, venga inserito una disposizione che preveda il riconoscimento di una parte dello stipendio a titolo di assegno assistenziale a tutti quei colleghi sprovvisti di green pass, tra le altre cose tutto ciò sarebbe anche in linea con quanto recentemente sentenziato dal Tar del Lazio secondo cui privare dello stipendio un lavoratore che non si è sottoposto a obbligo vaccinale costituisce un pregiudizio grave e irreparabile".