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Cronaca

Vaccinazioni anti-covid, prenotazioni anche online per gli over 50. Donini sferza i medici di base

La Regione bacchetta proprio i dottori di famiglia che stanno lamentando una mancanza di comunicazione

Aprono giovedì le agende in Emilia-Romagna per le vaccinazioni dei 50-54 anni, che saranno fatte dai medici di base. E la Regione bacchetta proprio i dottori di famiglia che stanno lamentando una mancanza di comunicazione. "I medici che dicono di non sapere vuol dire che hanno vissuto su Marte in questi giorni - sferza l'assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini -. Tornino presto sulla Terra, perche' la proposta e' arrivata dai loro rappresentanti sindacali. Noi abbiamo accondisceso perche' sono bravi e ce la possono fare. Comunque non li lasceremo soli e ci siamo fatti carico di alleggerirli anche del peso della registrazione. Ma non voglio neanche pensare che ci sia un medico di base non consapevole di questa opportunita' che loro stessi hanno chiesto".

Donini ricorda peraltro che "e' obbligatorio, non e' una facolta'. Possono dire che non possono vaccinare nei loro studi e venire nei nostri hub, ma non possono sottrarsi". Da domani, dunque, i 50-54enni potranno candidarsi al vaccino chiamando il proprio medico oppure sul sito della Regione. E il dottore di famiglia ricevera' a fine giornata l'elenco dei proprio pazienti a cui somministrare la dose. "Al piu' tardi - spiega Donini - la prima settimana di giugno i medici di base inizieranno le vaccinazioni. Si andra' a sedute con cadenza settimanale", con l'obiettivo di "garantire 70.000 vaccinazioni a settimana per un target di 320.000 persone" e con circa 2.750 medici di base a disposizione, con un sistema che dovrebbe andare a regime a partire dal 7 giugno e con la possibilita' di sopperire a eventuali mancanze attraverso gli hub della Regione. L'assessore stima quindi che "nel giro di 3-4 settimane anche questo target puo' essere concluso". Il numero di dosi inviate ai medici di base saranno "sufficienti - assicura Donini - non credo avranno difficolta'".

Le prenotazioni

A pochi giorni di distanza dall’avvio, lunedì, delle prenotazioni del vaccino anti Covid per la fascia d’età 55-59, in Emilia-Romagna partono da giovedì quelle per i cittadini nati dal 1967 al 1971 compresi, una platea di 320mila persone al netto di coloro che nella stessa fascia d’età hanno già iniziato o concluso il percorso vaccinale per altre motivazioni professionali o di rischio. Come annunciato, da domani per potersi prenotare possono chiamare direttamente il loro medico di medicina generale. Si aggiunge poi una nuova possibilità, per agevolare sia le persone sia i medici stessi: sempre dal 13 maggio, infatti, i cittadini di questa fascia d’età possono collegarsi al sito internet della Regione Emilia-Romagna https://salute.regione.emilia-romagna.it/candidature-vaccinazione, selezionare la classe 50-54 anni e compilare un modulo con i propri dati anagrafici e recapiti. Ogni medico di medicina generale riceverà i nominativi dei propri assistiti che si sono candidati, potendo così programmare, in autonomia o in collaborazione con l’Ausl, le vaccinazioni.

Non oltre la prima settimana di giugno avrà inizio la vaccinazione di questa fascia d’età, considerando quelle in corso che sono già in capo ai medici di medicina generale, a partire dalle prime e seconde dosi per il personale scolastico. Complessivamente, dunque, in Emilia-Romagna i medici di medicina generale, che sono tenuti alla collaborazione alla campagna vaccinale sulla base dell’accordo nazionale, si sono impegnati con la Regione a garantire 70mila vaccinazioni alla settimana.

“Siamo soddisfatti - dice Donini - per la disponibilità che i medici di medicina generale ci hanno dato ad implementare e accelerare ulteriormente la campagna vaccinale, una disponibilità nata su loro richiesta. Confidiamo che l'obiettivo delle 70mila dosi settimanali - quindi 300mila al mese - venga raggiunto, in modo da continuare a delegare loro in esclusiva la somministrazione del vaccino a questa fascia di età, mentre i nostri hub naturalmente continuano ad essere attivi. L’obiettivo è incrementare sempre più le dosi giornaliere somministrate, auspicando la regolarità delle quantità annunciate da parte della Struttura commissariale. Abbiamo superato 2 milioni di dosi somministrate. In Emilia-Romagna più di un terzo della popolazione vaccinabile ha già ricevuto almeno una dose, quasi il 18% due. E siamo pronti a correre ancora di più e a mantenere il passo anche per i probabili, futuri richiami necessari”.

Vaccini

La Regione garantisce al momento le 35.225 dosi di vaccino AstraZeneca-Vaxzevira per effettuare le seconde somministrazioni negli ambulatori dei medici dal 19 al 31 maggio; successivamente, in base ai quantitativi consegnati da parte della Struttura commissariale, si provvederà a garantire ai medici le altre dosi (33.213 previste nel mese di giugno e 3.790 in luglio). Nella settimana 31 maggio - 6 giugno, visto l’aumento di quantitativo di vaccino dichiarato per l’Emilia-Romagna, inizieranno le consegne di vaccino a mRNA (Comirnaty), nell’ordine di 10mila dosi al giorno (70mila a settimana). Naturalmente i quantitativi e le tipologie di vaccini possono subire modifiche in caso di fluttuazioni sulle consegne o di aumento di disponibilità di altri vaccini sul mercato.

Per il ritiro delle dosi, punto di riferimento per i medici di medicina generale sono le farmacie aziendali, che provvederanno a rendicontare ai Dipartimenti di Cure Primarie le consegne effettuate. Vista la necessità di dare quotidianamente conto alla Struttura commissariale del numero di vaccini somministrati in rapporto a quelli consegnati, le vaccinazioni eseguite dovranno essere registrate dai medici nell’immediatezza e comunque non oltre le 24 ore.

Andamento campagna vaccinale

In regione sono state consegnate 2.134.310 dosi, di cui 2.005.145 già somministrate (alle ore 12): il 94% di quelle ricevute. I cittadini completamente immunizzati con doppia dose sono 673.343 e 1.331.802 quelli che hanno ricevuto la prima dose: un numero più o meno uguale a chi nell’autunno scorso aveva ricevuto il vaccino antinfluenzale. Se ad essi si aggiungono i cittadini guariti da Covid, sono oltre 1,5 milioni gli emiliano-romagnoli tenuti più al riparo rispetto agli effetti della pandemia.

L’Emilia-Romagna si conferma tra le regioni con dati più alti sulla copertura vaccinale: gli over 80 che hanno ricevuto la prima dose sono il 90%, l’87% la seconda, quindi si sta avvicinando il completamento del target. Degenti Rsa e Cra: tra 97 e 98% prima dose, 85% la seconda. Operatori sanitari: 88% prima dose, 82% seconda. E anche per gli over 60, la cui vaccinazione ha avuto inizio pochi giorni fa, il 44% ha già ricevuto la prima dose. Sono partite anche le vaccinazioni ai caregiver, circa 27mila le dosi finora utilizzate.

Per quanto riguarda gli estremamente vulnerabili (circa 1,5 milioni di persone, compreso i gravemente in sovrappeso), il 60% ha avuto somministrata la prima dose, il 31% la seconda. Su questo punto Donini ha evidenziato che “il lavoro svolto su questa fascia non ha pari in nessun’altra regione d’Italia, grazie alla puntuale ricognizione delle condizioni cliniche dei cittadini svolta con la collaborazione di Ausl, medici di medicina generale e farmacisti”. Complessivamente più di un terzo della popolazione vaccinabile è stata vaccinata con almeno una dose, quasi il 18% con entrambe.

Andamento epidemiologico: Rt e incidenza nuovi casi in calo

Si registra anche un alleggerimento complessivo della situazione pandemica: l’Rt regionale è sceso a 0.89, in calo rispetto alla settimana precedente. L’incidenza su 100mila abitanti è di 95.88, anch’essa in calo. Ampiamente sotto la media sono gli over 85, il cui livello di incidenza è 46; nella fascia dai 65 agli 84 anni il livello di incidenza è di 49: per entrambe le classi l’incidenza è pertanto quasi la metà rispetto a quella regionale, segno che – come ha ricordato Donini - la vaccinazione prioritariamente rivolta alle persone anziane e vulnerabili sta mostrando i suoi effetti. Scendendo con l’età anagrafica, l’incidenza dai 45 ai 64 anni è 85, sempre su 100mila abitanti, mentre in tutte le classi più giovani è sopra la media regionale. A questo proposito, l’assessore ha ricordato come “si stia procedendo a passo spedito, a livello internazionale, sulla possibile vaccinazione delle età adolescenziali. Una notizia che ci riempie di gioia perché potremmo intervenire, quando avremo l’autorizzazione, su una fascia di popolazione la cui circolazione del virus, come dimostrano i dati, non è banale”.

I ricoveri sono drasticamente diminuiti: l’occupazione dei reparti Covid è al 25% (40% la soglia di rischio), del 29% in quelli di Terapia intensiva (30% la soglia limite). Per quanto riguarda il tipo di vaccino utilizzato, ad oggi è stato somministrato quasi 1,5 milioni di dosi di Pfizer; 174.909 Moderna, 395.844 AstraZeneca, 19.013 J& J.

Vaccinazioni in azienda

L’assessore ha sottolineato come sia in corso il confronto con le categorie economiche e le rappresentanze sindacali sulle linee guida per le vaccinazioni in azienda: da giugno, infatti, sarà disponibile una quota di vaccini che sarà destinata all’ambito del lavoro. Particolare attenzione sarà posta al settore turistico, che nell’ambito produttivo dovrà trovare un canale di somministrazione vaccinale. Anche le farmacie entreranno in campo per la vaccinazione, sono circa 800 quelle che hanno già dato la propria disponibilità.

Visite nelle Cra

Infine, Donini ha sottolineato che è stato concluso l’accordo con il Governo e le Regioni sulle modalità di accesso nelle Cra. Si potrà entrare in presenza di una delle seguenti condizioni: certificazione dello stato di completamento del ciclo vaccinale; guarigione da infezione da Sars-Cov 2 o esibizione di un test molecolare o antigenico rapido negativo nelle 48 ore precedenti.

"Garantire i richiami nei luoghi di vacanza"

Nell'ambito della commissione Salute della Conferenza delle Regioni, e che presto sara' presentata al Governo, è maturata l'idea di dare la possibilita' alle persone di fare la seconda dose del vaccino anti-covid nel luogo di villeggiatura (in Italia), anche se non e' nel proprio territorio di residenza. Ma per ora "la discussione e' ancora in termini embrionali", precisa l'assessore alla Sanita'. "La discussione che e' ancora in stato embrionale, ed e' piu' facile a dirsi che a farsi - mette in chiaro Donini -, ma c'e' una disponibilita' delle Regioni a valutare col Governo, anche solo per qualche categoria, la possibilita' di fare la seconda dose nel luogo in cui un italiano si dovesse trovare in vacanza. E' una disponibilita' che abbiamo dato come Regioni non piu' tardi di un giorno fa e ne sono orgoglioso, ma la discussione e' ancora in termini embrionali".

Intanto si osservano le mosse della Repubblica di San Marino, che sta aprendo al turismo vaccinale con un soggiorno di tre notti in due volte nell'arco di tre settimane. "Di cio' che fa San Marino non ho la minima preoccupazione", commenta Donini, che aggiunge: "Saremmo molto contenti di un accordo tra Italia e San Marino per vaccinare con Pfizer i lavoratori frontalieri". Proprio nei giorni scorsi, il segretario di Stato alla Sanita' del Titano, Roberto Ciavatta, ha fatto presente che il piccolo stato vorrebbe somministrare i vaccini anche agli italiani che lavorano e studiano in Repubblica, ma anche che il siero piu' usato a ora, e' lo Sputnik v, che ancora non e' stato approvato dall'Ema. (fonte Agenzia Dire)

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