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Cronaca

No-vax choc sulla ricorrenza delle Leggi Razziali : "I nostri figli discriminati nello stesso modo e con la stessa violenza"

La legge per l'obbligo vaccinale ai fini della frequenza della scuola sono come le Leggi Razziali del 1938: a tracciare il parallelo-choc è il comitato 'Libero x tutti' che raccoglie i contrari all'obbligo

La legge per l'obbligo vaccinale ai fini della frequenza della scuola sono come le Leggi Razziali del 1938: a tracciare il parallelo-choc è il comitato 'Libero x tutti' che raccoglie i contrari all'obbligo e, in sostanza, i contrari alla somministrazione dei vaccini ai bambini. Spiega una nota di 'Libero x tutti': “Fra due giorni sarà l'anniversario della promulgazione delle leggi razziali in Italia e, come ogni anno, i media come i social verranno inondati di messaggi di indignazione e nessuno si renderà conto che la stessa cosa sta avvenendo oggi, qui da noi, con le stesse modalità, la stessa violenza”.

Lo stato democratico starebbe utilizzando quindi la stessa violenza nell'imporre l'obbligo vaccinale ai bambini come lo stato fascista, con una guerra mondiale ormai alle porte, discriminò gli ebrei. Spesso affermazioni pubbliche di tale impatto ed enormità, che finiscono per risultare aliene alla quasi totalità della popolazione (anche a coloro che sono disposti ad aprire una linea di dialogo) nascono dall'assolutizzazione della propria battaglia, dalla radicalizzazione della propria idea, che impedisce di contestualizzarla a livello storico. La nota firmata dal direttivo 'Libero x tutti' conclude con un “Chi resta in silenzio è complice”, quasi a evocare la vergogna nazionale dei tedeschi dell'epoca nazista che finsero di non vedere la poderosa macchina di distruzione di massa degli ebrei, oppure di quella italiana che di fatto non oppose alcun dissenso, in un regime dittatoriale, a leggi discriminatorie.

La nota del Direttivo di 'Libero x tutti' continua con una lunga citazione da Liliana Segre, quando ricorda quando venne espulsa da scuola. Quindi la nota prosegue: “17 novembre 1938 - decreto per la difesa della razza italiana; 19 maggio 2017 - decreto Lorenzin sull'obbligo vaccinale; 16 settembre 2019 - per circa cento bambini del forlivese, l'anno scolastico non inizierà”. Quindi l'unica concessione: “Certo, il paragone è forte e sicuramente forzato, tuttavia è impossibile non notare che è la prima volta da quel 1938 che una legge dello Stato esclude dall'educazione una precisa categoria di bambini. Per la “Buona Scuola”, infatti, asilo nido e scuola dell'infanzia sono il primo passo all'interno dell'istruzione e non un servizio di assistenza. La Costituzione e numerosi trattati internazionali tutelano la libertà di scelta terapeutica. Non è in corso alcuna emergenza sanitaria che giustifichi la legge 119 del 2017”.

Il decreto Lorenzin esclude dalle scuole non dell'obbligo (asili e scuole materne) i bambini non vaccinati, come d'altra parte è previsto per esempio anche nel caso di famiglie che non hanno pagato la retta nell'anno scolastico precedente. Nella scuola dell'obbligo (scuola elementare) è prevista invece solo una multa. Non sono previste ripercussioni penali, né la rivalutazione della patria potestà. E' una legge che si può paragonare alle Leggi Razziali? ForlìToday lo ha chiesto, per una contestualizzazione allo storico Roberto Balzani.

“Non vorrei esprimermi sulle opinioni di chi contesta l'obbligo vaccinale, ma il parallelo con le Leggi razziali è completamente privo di senso. Quelle erano leggi per uccidere, annientare, discriminare, mentre la legge Lorenzin è una legge, nei suoi propositi, per la salute, per la sopravvivenza della persona”. Le Leggi Razziali toglievano agibilità sociale agli ebrei al punto da cancellarne l'identità - in vari aspetti della loro vita, da quello sociale a quello lavorativo e perfino affettivo, con il divieto di matrimoni misti. Tutto questo a pochi mesi distanza dall'inizio delle deportazioni. E' veramente possibile tracciare un seppur minimo paragone, si vuole annientare l'identità di questi bambini?

“I contrari all'obbligo vaccinale – continua Balzani – rivendicano invece la loro libertà di scelta, la libertà di scelta della famiglia sui figli minori e pongono il tema sul punto in cui arriva la libertà individuale, del singolo, di fronte all'autorità dello Stato che può costringere l'individuo per interessi collettivi. Il tema libertà/autorità è da sempre stato un lungamente dibattuto dall'uomo e di sicuro lo sarà in futuro, credo che la discussione tra le diverse idee sul tema dei vaccini, debba essere ricondotto a quest'aspetto, non certo a quello storico”.

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