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Cronaca

Bimbi, è il giorno delle prime vaccinazioni: "Genitori fidatevi. Anche nei piccoli sintomi da long covid"

L'INTERVISTA - Approfondimento con Enrico Valletta, primario del reparto di Pediatria dell'ospedale "Morgagni Pierantoni"

"Il virus circola soprattutto là dove il vaccino non è ancora arrivato". Perciò quello di giovedì è un giorno particolarmente importante, perchè segna l'inizio della campagna vaccinale anti-covid nella fascia d'età tra i 5 ed 11 anni. Sul territorio territorio forlivese le somministrazioni saranno eseguite al Punto Prelievi dell'ospedale Morgagni-Pierantoni, al Padiglione Vallisneri, dalle 14,30 alle 19,30. Risponde a dubbi e perplessità Enrico Valletta, primario del reparto di Pediatria dell'ospedale "Morgagni Pierantoni"

Dottor Valletta, iniziano le prime somministrazioni di vaccino anti-covid ai bimbi. Cosa ha pensato quando si è aperta questa possibilità?
Non è stata una sorpresa, era noto che le cose stavano andando in quella direzione e che i dati sarebbero stati disponibili in relativamente poco tempo. E così è stato. Ho pensato che fosse una cosa buona e a quanta strada fosse stata fatta in così poco tempo. Dietro allo sviluppo di questi vaccini c'è stato e c'è tuttora una mole di lavoro di cui probabilmente non riusciamo ad avere esatta percezione. Ho pensato anche che, considerata l'età dei bambini, i genitori si sarebbero posti molte domande e noi avremmo dovuto cercare di dare risposte convincenti. Sono convinto che ne saremo in grado e che, in larga misura, le persone capiranno.

Al dato aggiornato a mercoledì pomeriggio sono oltre 400 le prenotazioni. Come giudica questi numeri?
Direi soddisfacenti. Occorre considerare che i genitori hanno la necessità di capire, di pensare e di decidere e io credo che decideranno, alla fine, per aderire all'offerta vaccinale. Siamo anche in prossimità delle festività e questo può, in qualche modo, indurre all'attesa. Mi attendo una progressione ulteriormente positiva.

Tanti genitori sono inevitabilmente perplessi. Come risponde ai loro dubbi?
Occorre comprendere le loro preoccupazioni, spiegare il significato della vaccinazione e proporre loro la lettura dei documenti ufficiali delle società pediatriche che, all'unanimità si sono espresse in favore della vaccinazione. In una parola, bisogna fidarsi, perché mai come ora questo non è più un “argomento da bar” come è stato ben detto, ma è una cosa seria e le cose serie devono essere trattate in maniera seria.

Chi contesta la vaccinazione ritiene che non sia stato troppo sufficiente il periodo di tempo per testarlo...
I tempi e i modi con i quali sono state condotte le ricerche sono stati ritenuti adeguati dagli organismi di controllo internazionali in Usa, Europa e Italia. I risultati sulle prime migliaia di bambini sono stati poi confermati da alcuni milioni di vaccinazioni eseguite in tutto il mondo e che hanno verificato l'efficacia e la sicurezza del vaccino. Di più credo sia difficile pretendere. Le procedure in corso di una pandemia di questo livello sono fondamentalmente diverse da quelle che siamo abituati a pensare per le nostre malattie di tutti i giorni. Occorre fare bene e in fretta, perché quello che conta è salvare il maggior numero di vite nel più breve tempo possibile.

Perché è importante vaccinare contro il Covid un bambino?
Perché il Covid colpisce anche i bambini, pur se in maniera diversa dagli adulti, e c'è pur sempre il rischio di ricovero in ospedale o di evoluzione della malattia in senso sfavorevole, nelle fasi acute o anche a distanza di settimane o mesi. L'evoluzione di questo virus non è prevedibile, le varianti potenzialmente pericolose sono all'ordine del giorno e non possiamo farci cogliere impreparati. Ci sono poi tutti gli aspetti legati alla possibilità di garantire, anche in futuro, scuola e socialità a tutti i bambini con un maggiore livello di sicurezza. Quando saremo tutti o quasi tutti vaccinati potremo, forse, guardare al coronavirus con maggiore serenità, più o meno come oggi guardiamo al virus dell'influenza. Ma ora è ancora troppo presto.
 
Come è possibile convincere chi è ancora scettico?
Non stancandosi di spiegare e, credo, anche con l'esempio. Chi accetta di vaccinare il proprio bambino sia testimone della fiducia che ripone nelle vaccinazioni e sono certo che nessuno si potrà permettere di affermare che lo abbia fatto senza pensare al bene del proprio figlio. 

Dal punto di vista operativo, come saranno organizzate le vaccinazioni al Padiglione Vallisneri?
Un pomeriggio alla settimana, pediatri di famiglia e personale della Pediatria di Comunità saranno presenti per accogliere e vaccinare i bambini. Alle domande dei genitori ritengo saranno così date risposte esaurienti. Saranno sedute vaccinali interamente dedicate a loro e si sta lavorando per definire anche la presenza dei Clown dottori. Piccoli accorgimenti per dare un po' di leggerezza all'evento. 

In Emilia-Romagna più di un caso di Covid su cinque negli ultimi 30 giorni riguarda gli under 19 e il il 13,2% riguarda la fascia di età 0-9 anni. E' un dato che la preoccupa?
E' un dato che ci dice alcune cose. Prima tra tutte che il virus circola soprattutto là dove il vaccino non è ancora arrivato. E poi, che la necessità di contenere la diffusione del contagio rischia anche di fare prendere decisioni limitative della socialità dei bambini, cosa che occorre evitare ad ogni costo.

Nell'ultimo periodo ci sono piccoli col Covid che hanno avuto necessità di ricovero?
Sì, ne vediamo con una certa regolarità, ma sono per lo più brevi ricoveri di osservazione e in bambini molto piccoli. Ma non è neppure mancato il ragazzo “fragile” che ha avuto una malattia molto grave. Ci sono stati, poi, i bambini con manifestazioni infiammatorie post-Covid che hanno richiesto terapie più complesse e controlli prolungati. Sono questi ultimi gli aspetti più preoccupanti del Covid nei bambini.
 
E nei piccoli che hanno avuto forme più gravi nei mesi passati, avete riscontrato effetti di 'long covid'?
Sì anche in questo caso, se intendiamo per “long covid” quell'insieme di sintomi vaghi ma persistenti e disturbanti che vanno dalla stanchezza, alla cefalea, all'insonnia e ai disturbi gastrointestinali. E' ancora un'entità poco definita, ma della quale sentiremo molto parlare nei prossimi mesi.
 

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