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Cronaca

"Mi sono regalato la terza dose di vaccino", un Natale in coda contro il covid: successo inaspettato per l'open day

L'INTERVISTA - E' stato "un successo inaspettato", come ammette Andrea Galeotti, responsabile per la Direzione Infermieristica e Tecnica dell’Ausl Romagna sezione di Forlì, l'open day senza prenotazione del 25 dicembre dedicato alla prima e terza dose

C'è chi ha anticipato il pranzo di Natale e chi ci ha rinunciato pur di sottoporsi alla terza dose di vaccino contro il covid-19. E' stato "un successo inaspettato", come ammette Andrea Galeotti, responsabile per la Direzione Infermieristica e Tecnica dell’Ausl Romagna sezione di Forlì, l'open day senza prenotazione del 25 dicembre dedicato alla prima e terza dose. L'apertura dei cancelli dell'hub di via Punta di Ferro era previsto alle 14.30, ma c'era già chi si era presentato alle 12.30 per approfittare della pausa festiva per eseguire la vaccinazione.

E si è dovuto ricredere chi pensava di non trovare nessuno. Nel tardo pomeriggio si è infatti formato un incolonnamento di persone lungo il 'serpentone' che portava all'ingresso dell'hub e che ha sfidato la pioggia fortunatamente intermittente e il freddo: chi ad esempio si è presentato alle 17 è uscito dalla Fiera alle 20.30. C'è chi ha rinunciato e chi ha dovuto rinunciare: riceveva la terza dose chi aveva effettuato la seconda somministrazione entro il 28 luglio. Nei giorni scorsi è stata infatti sì firmata la circolare firmata dal direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, con il quale è stato dato il via libera alla dose booster di vaccino anti-Covid dopo 4 mesi, ma la data d'avvio è attesa agli inizi di gennaio.

Per cancellare la lunga attesa lo smartphone è stato di grande aiuto: chi ha improvvisato videochiamate di auguri, intrattenendosi in lunghe conversazioni, chi ha giocato e chi ha guardato video. Rarissime le lamentele, perchè prevalevano sempre il desiderio di proteggersi dal nemico invisibile e il senso di riconoscimento e rispetto verso gli operatori che hanno rinunciato al sabato di festa e in famiglia. Un Natale che in molti difficilmente dimenticheranno: quella della terza dose contro il covid.

Galeotti, quanti vaccini avete somministrato?
Ben 634, prevalentemente terze dosi.

Vi aspettavate questa ampia adesione?
E' stato un successo assolutamente inaspettato.

Come mai secondo lei?
Dopo gli ultimi provvedimenti del governo, con la riduzione della durata del green pass a sei mesi, molte persone hanno voluto anticipare la terza dose nonostante avessero fissato l'appuntamento tra gennaio e febbraio. Inoltre cresce anche il timore per l'accelerata dei contagi.

A che ora avete iniziato?
L'apertura dei cancelli era prevista per le 14.30. Ma ci siamo accorti che già dalle 12.30 ha cominciato a fluire verso l'hub, rendendoci conto, anche confrontandoci con i colleghi degli altri hub vaccinali della Romagna, che l'affluenza sarebbe stata alta. A quel punto abbiamo cercato di incrementare le risorse che avevamo messo in campo. La disponibilità degli operatori ci ha permesso quindi di aumentare le linee vaccinali, con sei box aperti nel cuore del pomeriggio. All'inizio e verso fine serata erano invece tre. E' inevitabile che con l'accesso diretto l'attesa sia stata più prolungata, anche di oltre due ore.

Ci sono state lamentele per questo?
No, c'era un clima di cordialità. Ci hanno ringraziato e c'è chi ha portato anche dei dolci. Abbiamo cercato anche di dare informazioni, soprattutto quando non siamo riusciti più a fare entrare persone. L'accesso è stato fino alle 19.45, concludendo le operazioni di vaccinazioni verso le 21.30. E' stata una gioia vedere così tante persone, perchè la vaccinazione è l'unico modo per uscire da questa pandemia.

Quanti operatori erano presenti?
Una trentina. E ci tengo pubblicamente a ringraziarli, perchè quotidianamente sono impegnati a notevoli sforzi. L'evoluzione della pandemia ci sta obbligando a cambi di programma continui, con più presenze. Rispondono però col sorriso.

Qual è il loro stato d'animo?
Ovviamente c'è stanchezza tra gli operatori, ma è nella loro indole il senso di dovere. E stanno resistendo e dando il massimo.

Come ha vissuto il Natale?
Al mattino, assieme al direttore dell'ospedale "Morgagni-Pierantoni" di Forlì Paolo Masperi, abbiamo portato gli auguri a tutte le unità operative. Mi sono accorto che tra i ricoverati ci sono ancora tante persone non vaccinate, anche intubate. E nel pomeriggio ho portato il mio supporto al centro vaccinale. Ogni giorno siamo pronti a rispondere alle esigenze organizzative.

Si vaccina anche a Santo Stefano...
Sono circa le 700 le prenotazioni.

Quando tornerà l'accesso diretto?
Il primo gennaio, dalle 14.30 alle 19.30. In settimana con la cabina di regia vedremo come implementare il servizio e che risposta dare. Sicuramente saremo più pronti di sabato.

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