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Cronaca

Veglia missionaria al Duomo di Forlì

Verterà sulla figura di San Guido Maria Conforti, fondatore dei Missionari Saveriani, la Veglia diocesana in programma giovedì, alle 20.45, in Duomo, in preparazione all'86° Giornata missionaria mondiale di domenica prossima

Verterà sulla figura di San Guido Maria Conforti, fondatore dei Missionari Saveriani, la Veglia diocesana in programma giovedì, alle 20.45, in Duomo, in preparazione all’86° Giornata missionaria mondiale di domenica prossima. Il punto di ritrovo dei fedeli che prenderanno parte alla funzione, sarà, alle 20.30, il monastero delle Clarisse Urbaniane del Corpus Domini, in piazza Ordelaffi, da dove partirà la processione con l’urna contenente le reliquie dello stesso San Guido, diretta in Duomo.

Al culmine della veglia, presieduta dal vescovo di Forlì-Bertinoro monsignor Lino Pizzi, è prevista anche la testimonianza di padre Guglielmo Camera, per 13 anni missionario in Sierra Leone e Liberia fino all’insorgere della guerra civile, e ora postulatore generale dei Missionari Saveriani e visitatore dei seminari italiani a nome della PUM (Pontificia Unione Missionaria del Clero e dei Religiosi). Padre Camera ha avuto anche il merito di curare la causa di beatificazione di Guido Maria Conforti, che fu anche arcivescovo di Ravenna e vescovo di Parma, fino alla sua canonizzazione proclamata il 23 ottobre 2011 da Papa Benedetto XVI. La salma del santo riposa a Parma nella sede dei Missionari Saveriani, da lui fondati nel 1895 e oggi diffusi nei cinque continenti. Durante la veglia saranno letti brani tratti dal messaggio “Chiamati a far risplendere la Parola di verità”, appositamente scritto dal pontefice per la Giornata missionaria. I Saveriani, nati con l'unico scopo di “annunciare il Vangelo a chi ancora non lo conosce”, sono presenti nella Diocesi di Forlì-Bertinoro sin dal 1932, l’anno in cui ottennero in dono dalle sorelle Vignuzzi la grande villa padronale posta a San Pietro in Vincoli, subito adibita a noviziato dei fratelli.

La veglia diocesana sarà l’occasione per fare il punto sulla ventina circa fra religiosi e volontari della diocesi di Forlì-Bertinoro, impegnati nelle varie parti del mondo. Partendo dall’Africa, se nel cuore della Tanzania troviamo i francescani Leonardo Amadori ed Egidio Guidi, a Kibiti, sulle coste dell’Oceano Pacifico, opera la missionaria della Consolata suor Vivalda Spazzoli. In Zimbabwe lavora la laica Caterina Savini, in Gabon il claretiano padre Luciano Brighi e in Kenya don Valerio Valeri della Fraternità “San Borromeo”. Volando in America Latina, in Venezuela troviamo i sacerdoti “fidei donum” don Dino Campana e don Marcello Vandi, in Cile è attivo da una vita don Angelo Magalotti, mentre in Brasile operano il saveriano padre Pino Leoni (tra gli idios Kayapó) e suor Maria Beatrice Aldini. In Colombia svolgono azione evangelizzatrice Silverio Sansavini e la rocchigiana suor Maria Damiana Bosi; in Messico agisce la “Maestra Pia” suor Gianfranca Casadei, mentre don Alberto Bertaccini è a Guayaquil, in Ecuador. In Perù sono appena rientrati per altri due anni di missione nell’ambito dell’organizzazione “Operazione Mato Grosso”, i coniugi Andrea Amadei e Francesca Bertini. Rimane da citare il laico Andrea Francia impegnato ad Esquipulas, Guatemala, nella realizzazione del villaggio per bambini di strada “Ciudad de la Felicidad”. Francia, in Italia per alcuni giorni, interverrà pubblicamente domenica 21 ottobre alla Pianta, nel corso della messa delle 11 presieduta dal parroco don Felice Brognoli. Andiamo in Asia: a Iligan, nelle Filippine, lavora il padre francescano Carlo Stradaioli, mentre sta per ritornare in Bangladesh, dopo un periodo di perfezionamento in Inghilterra, la forlivese Ombretta Neri, consacrata nell’ordine di Padre Charles de Foucauld. Si segnalano due missionari anche nella vecchia Europa: a Levail, in Francia, opera don Gino Mengoni, mentre a Volgograd (l’ex Stalingrado), in Russia, incontriamo il meldolese Marco Giovanetti, impegnato nella conduzione di una casa della Papa Giovanni XXIII per persone senza fissa dimora. Ai fedeli che interverranno alla veglia in Cattedrale, sarà chiesto di offrire alle missioni il valore della cena “alla quale avranno significativamente rinunciato”.

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