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Cronaca

Vestizione della salma a carico delle famiglie, "Un danno anche per le imprese funebri"

Le aziende del comparto, associate a Confartigianato Forlì, Cna Forlì-Cesena e Confcommercio Forlì, hanno organizzato un tavolo di confronto con l’Ausl,

In queste ore sta montando la polemica sul nuovo onere per le famiglie già colpite da lutto. Da lunedì, infatti, non sarà più effettuato dal personale ospedaliero il servizio di vestizione e tanatocosmesi delle salme. Con nota di p.g. 175158 dello scorso 13 marzo, la Direzione Prevenzione dell’assessorato alla salute della Regione Emilia Romagna ha comunicato la posizione circa la vestizione di defunti all’interno di strutture sanitarie, diramando una direttiva alle Ausl. Le istruzioni prevedono che il personale della struttura sanitaria si limiti a svolgere le funzioni di competenza, nel cui ambito non sono previste la vestizione e la tanatocosmesi della salma. Queste attività spetteranno, quindi, all’impresa di onoranze funebri, preventivamente incaricata dai familiari.

Le aziende del comparto, associate a Confartigianato Forlì, Cna Forlì-Cesena e Confcommercio Forlì, hanno organizzato un tavolo di confronto con l’Ausl, rappresentata dal direttore Paolo Masperi, della direzione medica del Presidio Ospedaliero di Forlì, proprio per valutare una proroga al provvedimento, accordata fino a lunedì e non più rinnovabile. Spiegano i rappresentanti delle associazioni: "Vogliamo chiarire che non dipende dalla volontà delle imprese di onoranze funebri addebitare un ulteriore costo ai familiari, già colpiti dalla perdita. Al contrario, il provvedimento introduce una rigida regolamentazione anche nella gestione dei tempi di esecuzione del servizio, imponendo alle stesse aziende una nuova modalità di lavoro, senza consentire un congruo periodo per la formazione del personale".

E concludono: “il tavolo di lavoro rimarrà comunque operativo per chiarire gli aspetti organizzativi. Obiettivo è assicurare una adeguata e rispettosa gestione delle salme e della volontà delle famiglie, nonché la correttezza e trasparenza reciproca nei rapporti tra operatori sanitari, congiunti e personale delle onoranze funebri".

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