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Cronaca

Vetrina spente per far posto agli uffici del Fisco, i Verdi: "Il progetto si può bloccare subito"

Continua la mobilitazione per le 12 vetrine che si spegneranno irreversibilmente all'angolo tra via delle Torri e corso Mazzini, in quello che dovrebbe essere il 'Quadrilatero del commercio

“Si faccia immediatamente una variante di salvaguardia per stabilire che l'unico uso possibile per quei locali è quello commerciale, escludendo i mortiferi uffici. Si può fare in pochi giorni anche se non si tratta di un centro commerciale”: è l'azione che i Verdi chiedono al Comune per impedire che si completi il progetto di trasferimento al piano terra, in locali che in passato ospitavano negozi, degli uffici attualmente al primo piano dell'edificio del Demanio in piazza Saffi. La mobilitazione per le 12 vetrine che si spegneranno irreversibilmente all'angolo tra via delle Torri e corso Mazzini, in quello che dovrebbe essere il 'Quadrilatero del commercio di qualità è scattata all'indomani di un articolo di ForlìToday.

Spiegano in un loro intervento i Verdi: “Che il Comune non sia in grado di mettere in atto azioni positive e strategiche per la riqualificazione del Centro Storico diverse  dai soliti "panem  et circenses" è noto e le uniche cose che si stanno portando a termine sono il frutto di iniziative prese da amministrazioni precedenti, come il mercato di piazza Cavour o imposte da migliaia di firme di cittadini come il ritorno dei bus in centro. Ora una nuova tegola si abbatte sulla nostra città, dopo la vergogna degli anni in cui transenne e impalcature hanno "riqualificato", lasciandola al degrado, una parte importante di città in angolo fra via delle Torri e corso Mazzini,  nonostante a più riprese il sindaco sia stato sollecitato dai Verdi anche ad adottare ordinanze nei confronti degli enti inadempienti : gli ultimi negozi verranno espulsi e le vetrine su piazza e sulle due vie più centrali della città diventeranno uffici per l'Agenzia delle Entrate”.

“Noi Verdi vogliamo dire a questa Amministrazione che l'operazione della Agenzia si può stoppare, che non si deve assistere rassegnati a questa decisione sbagliata per la città. E vogliamo spiegare al Sindaco che non si fanno varianti solo per i centri commerciali, che il palazzo è storico e che la proprietà pubblica ne certifica di fatto l'interesse culturale, che si devono e si possono vincolare ad attività commerciale i negozi posti a piano terra dell'edificio, vietandone ed escludendone la destinazione ad uffici. Si adotti quindi immediatamente una variante agli strumenti urbanistici che salvi le destinazioni commerciali di quei locali e ne impedisca la trasformazione in uffici chiusi la gran parte della giornata. L'Assessore al ramo ha inanellato una infinita serie di varianti inutili, riempendo di cemento il territorio, favorendo operazioni immobiliari di ogni tipo. E' arrivata l'ora per farne una delle buone, nell'interesse della città e non dei soliti centri commerciali”.

Ed ancora: “Già l'Agenzia proprietaria dei negozi ha causato abbastanza danni alla città con le sue onerosissime richieste di affitto che hanno espulso quasi tutti i vecchi esercizi commerciali, preferendo tenere vuoti i locali piuttosto che adeguarsi al mercato e ora non si può accettare che la Amministrazione resti imbelle di fronte a questo nuovo colpo. Abbiamo spiegato più volte che la riqualificazione di un centro storico non si fa con i giochi, la musica o qualche camion che vende salsicce ma attraverso la gestione quotidiana delle trasformazioni, pianificando e promuovendo interventi che riportino i cittadini a viverci, che restaurino le case,  riportandoci scuole e asili, ponendosi l'obiettivo principale di farlo ritornare un luogo abitato e vissuto dai cittadini. Se queste indicazioni e proposte sono state del tutto disattese in questi anni almeno si trovi il modo di accogliere questa ultima”.

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