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Cronaca

Tutto pronto per la via Crucis nel centro storico di Forlì

Venerdì Santo è il giorno dedicato alla celebrazione della passione e della morte di Cristo, e tutte le chiese della Diocesi di Forlì-Bertinoro proporranno la liturgia della croce e il rito della Via Crucis. In Cattedrale, la prima parte del suggestivo rituale si terrà alle 18.30

Venerdì Santo è il giorno dedicato alla celebrazione della passione e della morte di Cristo, e tutte le chiese della Diocesi di Forlì-Bertinoro proporranno la liturgia della croce e il rito della Via Crucis. In Cattedrale, la prima parte del suggestivo rituale si terrà alle 18.30 e sarà presieduta dal vescovo monsignor Lino Pizzi. Tradizionalmente, tale celebrazione era officiata alle 15 del venerdì, ora in cui, secondo i vangeli, Cristo esalò l'ultimo respiro. Ma già da decenni è stato spostato il tutto ad un’ora più consona ed utile alla partecipazione popolare. Monsignor Pizzi guiderà anche la consueta Via Crucis nel cuore dell’urbe, che esordirà, alle 20.45, dal sagrato della chiesa di Ravaldino, in corso Diaz.

Promossa dal Vicariato “Forlì Centro Storico” e curata dal diacono permanente Pino Briccolani, la processione ripercorrerà un tracciato già battuto in passato. Giunto innanzi alla chiesa di Sant’Antonio Vecchio, sacrario dei caduti di tutte le guerre, il corteo orante raggiungerà via Oreste Regnoli per poi sostare innanzi alla Basilica di San Pellegrino, officiata da tempo immemorabile dai Servi di Maria, uno degli ordini religiosi più antichi della Chiesa di Roma. La tappa successiva sarà Santa Lucia, in corso della Repubblica, sede dell’Ufficio della Pastorale giovanile diocesana guidata dal parroco di San Mercuriale don Enrico Casadio. Da lì alla grande chiesa del Suffragio retta da don Paolo Giuliani, che è anche cancelliere diocesano, il passo è breve. Giunta in piazza Saffi, la processione sosterà innanzi all’abbazia di San Mercuriale, per poi percorrere via delle Torri e raggiungere il Corpus Domini per l’ultima tappa prima dell’arrivo in Duomo.

Anche quest’anno, nella serata in cui si fa memoria dell’ascesa al Calvario di Gesù Cristo, prologo della sua morte in croce e resurrezione, sono dunque previste alcune stazioni di preghiera e riflessione davanti alle principali chiese del centro storico. Spicca il fronte principale del monastero di clausura del Corpus Domini, in piazza Ordelaffi, dimora da oltre due secoli delle Clarisse urbaniane. Alle 22, il corteo farà l’ingresso in Cattedrale per la funzione conclusiva e l’annuncio solenne della Pasqua da parte del vescovo. Seguirà l’adorazione corale del crocifisso ligneo portato in processione.

L’intera funzione religiosa, diffusa lungo il percorso da altoparlanti “wireless”, sarà allietata dal Coro vicariale. L’attuale processione del venerdì santo, cadenzata sullo stile della via crucis liturgica, è apparsa sul quadrante del centro storico cittadino 36 anni fa. Il suo percorso ricalca però una ben più antica “Processione del sacro legno della croce”, tenutasi fino all’ultimo concilio ecumenico Vaticano II. “Quel rito – amava raccontare monsignor Ettore Sozzi, rettore della Cappella della Madonna del Fuoco in Cattedrale fino alla scomparsa, nel 2007 - era strettamente legato al pezzetto di legno, tuttora conservato in Duomo ed esposto il 14 settembre, che la tradizione popolare fa risalire direttamente alla croce di Cristo”. Guarda caso, la cattedrale di Forlì è intitolata alla “Santa Croce di Gerusalemme”. E proprio alla Terra Santa verrà devoluto il corrispondente in danaro del digiuno dei tanti che avranno preso parte alla solenne “Via Crucis”.

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