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Cronaca

Traffico in via Bertini, l'assessore: "Bene la rotonda, ma pronti anche a interventi più radicali"

Monitoraggi attenti del flussi di traffico alla nuova piccola rotonda tra via Gramsci-Bertini e via Pandolfa. Li sta eseguendo il Comune, come spiega l'assessore alla Viabilità Giuseppe Petetta

Monitoraggi attenti del flussi di traffico alla nuova piccola rotonda tra via Gramsci-Bertini e via Pandolfa. Li sta eseguendo il Comune, come spiega l'assessore alla Viabilità Giuseppe Petetta, con la precisazione, però, che “non è la rotonda che causa i rallentamenti, ma le aumentate attività commerciali su via Bertini, previste nel Piano del Commercio del 2017, come anche era prevista quella rotonda come opera di urbanizzazione”. Petetta spiega di controllare in prima persona il funzionamento della rotonda e “i rallentamenti ci sono nelle ore di punta, come in altre zone della città”.

Eppure, molti residenti della zona di Coriano lamentano un notevole peggioramento della viabilità. L'asse di via Bertini aveva tratto giovamento un decennio fa dall'apertura della Tangenziale Est, ma il tratto finale, quello del sottopassaggio ferroviario (e relativo restringimento) è tornato ad essere intasato e i rischi maggiori, come spesso capita, sono per i ciclisti, che condividono con le auto, i camion e gli autobus una carreggiata che si stringe notevolmente nel passaggio sotto la ferrovia. Poche decine di metri di strada da brivido, resi ancora più insicuri dall'uscita di un parcheggio di un grande supermercato  realizzato da pochi mesi in quel tratto. E la prossima apertura di un altro supermercato praticamente adiacente rischia di far precipitare la situazione, se anche in questo caso il traffico si scaricherà in via Bertini.

A complicare la situazione c'è la nuova rotatoria provvisoria allo sbocco del sottopassaggio di via Bertini. “La rotatoria – commenta Petetta – è in fase di finitura per migliorarne il tracciato definitivo, ma vorrei ricordare che la sua funzione è quella di rallentare il traffico e aumentare la sicurezza della strada. Inoltre, dal momento che l'uscita dal supermercato prevede l'obbligo di svolta a destra, la rotonda permette di non convogliare tutto questo traffico aggiuntivo verso la città, ma consente l'inversione di marcia verso la zona industriale. E' inoltre più agevole la svolta in via Pandolfa”. 

La rotonda è stata realizzata come opera di viabilità del nuovo supermercato 'MD', approvata dal Comune assieme al piano urbanistico dell'insediamento del punto vendita, ma potrebbe non bastare. “Stiamo studiando anche nuove misure più radicali”, spiega Petetta. Quali? L'assessore non si sbottona, ma negli uffici comunali stanno vagliando di istituire per esempio dei sensi unici. Per mettere in sicurezza questo punto nero della viabilità cittadina sarebbe decisivo un tunnel sotto la ferrovia per pedoni e ciclisti a fianco di quello carrabile, “un'opera che si sarebbe dovuta programmare vent'anni fa – sbotta Petetta -, conto di portare in giunta uno studio di fattibilità economica entro la fine dell'anno, ma poi i tempi dei lavori non saranno brevi, in quanto sono da realizzare assieme a vari enti, tra cui le Ferrovie dello Stato”.

E sempre su via Bertini continuano a suscitare polemiche le strette piste ciclabili disegnate in terra con la vernice verde e rossa, all'esterno rispetto alla fila dei parcheggi, per cui il ciclista che percorre l'area colorata di verde a lui riservata  rischia di trovarsi la strada improvvisamente sbarrata dall'apertura di uno sportello di un'auto in sosta. Petetta difende questa organizzazione della viabilità: “L'intervento è figlio del progetto 'Bike to work', da cui emerge che via Bertini è molto utilizzata dai ciclisti nel tragitto per il lavoro. Quello che è stato disegnato sull'asfalto evidenzia solo  quello che c'era già, un percorso del ciclista”.

Ed ancora: “Già prima da  un'auto parcheggiata si poteva aprire uno sportello all'improvviso, ora si sottolinea all'automobilista che sta aprendo lo sportello su un percorso frequentato da ciclisti e che quindi deve fare attenzione particolare. Inoltre le piste ciclabili hanno ristretto le corsie per le auto: senza ciclisti quegli spazi sono utilizzabili dalle auto perché hanno le righe tratteggiate. Intanto, però, con questo senso di restringimento della corsia i mezzi a motore vanno più lenti, migliorando la sicurezza della strada”.

Il commento

Il tratto di via Bertini nei pressi del sottopassaggio ferroviario è, ed è sempre stato, un punto nero della viabilità di Forlì. Passarci in bici dà i brividi, spesso si viene sfiorati dai mezzi pesanti, mentre il rumore del camion rimbomba nel sottopassaggio. Prima addirittura c'erano grandi plance pubblicitarie che restringevano il già minuscolo marciapiede. Marciapiede che, è bene precisarlo, è presente solo da un lato, ma chi si prende il rischio di attraversare in quel punto via Bertini per poi dover riattraversare dopo il ponte? Il risultato è che a volte ci sono perfino pedoni sulla carreggiata.  Quando ci sarà un morto o un ferito grave in quel punto tutta questa discussione verrà soppiantata dal classico 'Si poteva evitare? Serve sempre il morto per intervenire?'

L'arrivo del nuovo supermercato, autorizzato dal Comune con una conformazione infelice dell'accesso e dell'uscita - con il deflusso a pochi metri dal restringimento del sottopassaggio e senza neanche lo spazio per realizzare una corsia di immissione - non è un esempio di buona programmazione della viabilità, specialmente quando si parla del secondo asse storicamente più trafficato di Forlì dopo la via Emilia.

Ma ora quel che c'è, c'è. Non resta che correre ai ripari. In che modo? Prima di tutto, e con immediatezza, dando maggiore sicurezza al sottopassaggio. Ha le pareti ormai nere ed è poco illuminato. Nell'entrarci dentro ci possono essere brevissimi istanti di scarsa visibilità, ma fatali se a precedere c'è un ciclista. Imbiancare bene i muri, potenziare le luci, segnalare la presenza di utenti deboli della strada è qualcosa che si può fare subito. Da modificare anche quella segnaletica quasi beffarda disegnata sul marciapiede lato supermercato che indica una pista ciclabile inesistente che dopo pochi metri va a schiantarsi contro il muro di contenimento della massicciata della ferrovia.

Poi serve finalmente l'allargamento del sottopassaggio. Non si capisce perché via Vespucci, via Ravegnana e via Monte San Michele devono avere percorsi separati per le auto rispetto ai pedoni/ciclisti e non via Bertini, che ha volumi di traffico maggiori. Realizzare un piccolo tunnel separato per le bici non è una soluzione sufficiente. Via Bertini deve avere un sottopassaggio degno di questo nome come gli altri tre principali esistenti in città, dove la carreggiata non si riduce all'improvviso di diversi metri di larghezza. Non si sa quanto fattibile, per via degli interventi già autorizzati dal Comune e di contenziosi legali in atto, ma una strada di poche decine di metri di lunghezza da realizzare alle spalle del supermercato Md e del futuro nuovo supermercato che sta per essere costruito potrebbe scaricare il traffico in uscita dai punti vendita su via Pandolfa e da qui farlo defluire nella grande rotonda di accesso alla tangenziale. Pochi metri di strada per non far collassare del tutto via Bertini. Pensiamoci, se fattibile.

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