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Cronaca

Allarme dei Vigili del Fuoco: mancano uomini e risorse

I Vigili del Fuoco di Forlì-Cesena denunciano la carenza di personale. Claudio Rossi, coordinatore provinciale Cgil e Giampaolo Guadagnini di Fns e Cisl, hanno sottolineato come il Corpo sia impegnato ad affrontare oltre 7mila interventi all'anno

I Vigili del Fuoco di Forlì-Cesena denunciano la carenza di personale. Claudio Rossi, coordinatore provinciale Cgil e Giampaolo Guadagnini di Fns e Cisl, hanno sottolineato in una nota congiunta come il Corpo sia impegnato ad affrontare oltre 7mila interventi all’anno, “spesso simulatamente, in un territorio prevalentemente montuoso, a volte difficilmente raggiungibile e da zone metropolitane densamente abitate e con insediamenti industriali anche di rilievo”.

I VIGILI DEL FUOCO IN PROVINCIA - Nel periodo estivo, ricordano i sindacati, bisogna fare i conti anche agli interventi sulla fascia costiera. Attualmente il Corpo copre il territorio con la sede centrale di Forlì con due squadre, una da cinque e una da tre operatori per gli interventi di soccorso; il distaccamento di Cesena con una squadra per gli interventi di soccorso; il distaccamento di Rocca San Casciano con una squadra per gli interventi di soccorso; un distaccamento misto di Bagno di Romagna con una squadra costituita da tre Vigili professionisti e due volontari.

DISTACCAMENTI VOLONTARI - I distaccamenti volontari sono quattro: Savignano, Civiltella di Romagna, Modigliana e Cesenatico, che però, essendo composti da personale non professionista, non possono garantire tempestività e esperienza, indispensabili per operazioni di soccorso efficaci. È presente un ulteriore distaccamento, quello aeroportuale, ma il personale che presta servizio presso questa sede non può essere utilizzato al di fuori dell’aeroporto.

IL PROBLEMA DI CESENA - "Considerato ciò, da anni queste OO.SS. sono impegnate per il potenziamento sia della sede centrale di Forlì che del Distaccamento di Cesena, che negli ultimi anni hanno visto diminuita la propria dotazione organica", hanno aggiunto Rossi e Guadagnini di Fns e Cisl. Secondo i sindacati “i parametri fissati dall’Amministrazione, che dovrebbero tener conto della popolazione servita, del livello di attività industriali e dell’orografia del territorio che condiziona i tempi di intervento, appaiono spesso contraddetti nei fatti a causa di intermediazioni politiche forti sui territori. Non si spiegano altrimenti le palesi sperequazioni che vedono il distaccamento di Cesena sottoclassificato, con rapporto popolazione/abitanti nettamente inferiore rispetto ad altre realtà territoriali".

"A ciò si aggiunge che alla riclassificazione del distaccamento (da D1 a D2, da 28 unità teoriche a 38) avvenuta nell’anno 2007 non ha corrisposto un effettivo aumento di personale e pertanto presso il distaccamento di Cesena continua ad operare una sola squadra da intervento su un popoloso e industrioso comprensorio di 13 comuni – prosegue la nota -. Pertanto, nonostante le forze politiche locali abbiano onestamente lavorato per il potenziamento del distaccamento, dimostrando interesse per la sicurezza dei cittadini, non abbiamo raggiunto l’obiettivo della classificazione a D 3, nei fatti nulla è mutato e non abbiamo assicurazioni a tempi brevi. A tutto ciò si aggiungono le odierne difficoltà di carattere economico, legate all’assenza di fondi anche per il semplice rifornimento di gasolio agli automezzi".

"NESSUN LAMENTO" - I sindacati hanno evidenziato che questo “non è il solito lamento che i rappresentanti delle parti sociali fanno periodicamente per strappare qualche cosa in più, perché siamo coscienti della gravissima crisi economica che investe l’intero paese e che colpisce le aziende e tutti i lavoratori, ma non è non pagando i fornitori e privando i cittadini di alcune realtà territoriali di un appropriato servizio di soccorso che si risolve il debito pubblico, notando che i tanto proclamati, e in alcuni casi giusti, tagli vengono effettuati sempre di più a discapito dei servizi indispensabili alla popolazione". "Per 35 giorni grazie alla convenzione con la Regione Emilia Romagna anche quest’anno è stato possibile mettere in campo una squadra per la lotta agli incendi boschivi, che in accordo tra le OO.SS. e l’amministrazione si è deciso di dislocare a Cesena e non a Forlì, in deroga al ruolo ed alla posizione baricentrica della sede centrale".

"BUON SENSO" - "Nonostante le perplessità suscitata da tale scelta, che a molti appare l’ennesimo tentativo di mettere una “pezza” temporanea alle mancanze dell’Amministrazione. Ma, con una riviera affollata dai turisti e uno sciame sismico in atto sull’Appennino intorno a Bagno di Romagna è prevalsa la regola del buon senso, non si scherza sulla pelle della gente. Buon senso che in questi anni non ha, per la verità, dato i frutti sperati poiché quando il 28 agosto la squadra straordinaria, pagata con i soldi della Regione, non sarà più operativa, non sarà possibile intervenire tempestivamente in gran parte del territorio provinciale".

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