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Cronaca

Violenza sulle donne, una voce contraria: "Denunciare sempre? Sì, ma dopo mi ha accoltellata. Sono viva per miracolo"

"Mi arrabbio molto quando leggo che basta denunciare le violenze subite da un uomo, compagno o marito che sia, per risolvere il problema"

"Mi arrabbio molto quando leggo che basta denunciare le violenze subite da un uomo, compagno o marito che sia, per risolvere il problema. Sulla mia pelle ho scoperto che non è così. Purtroppo sono le leggi italiane che non lo permettono. Infatti, io, a due mesi dalla mia denuncia, sono stata accoltellata. E se sono qui che posso raccontare quello che mi è accaduto è solo per un miracolo".

Il giorno dopo il 25 novembre, la giornata contro la violenza sulla donne, lo sfogo è di una donna che a Forlì a fine di agosto è stata vittima del marito da cui si stava separando. E' stata accoltellata per strada, sotto gli occhi del figlio, mentre il marito è stato arrestato tre giorni dopo. Con molta discrezione e riservatezza, la donna lancia anche un appello al capo del Governo, Giorgia Meloni, affinché, essendo donna e quindi più sensibile al tema, possa riuscire a rendere più efficaci  le leggi.

"Non è colpa dei carabinieri che hanno ricevuto la mia denuncia - spiega ancora - ma sono le leggi sulla violenza che richiedono prove, fatti, testimoni e quindi indagini, come nel mio caso. Ma in molti casi le indagini arrivano tardi, quando la violenza si è già consumata. Dovrebbero sapere in anticipo che una donna, avendo paura di denunciare il proprio marito, quando arriva a farlo significa che sono già anni che subisce. Nel mio caso erano vent'anni ma, purtroppo, non avevo fatti da dimostrare. E così sono partite le indagini. Troppo lente perché lui mi ha accoltellato prima. E' un miracolo che sia viva".

E conclude: "Dopo l'accoltellamento, ovviamente, sono intervenuti tutti, ma a quel punto era tardi. Io potevo essere già morta. Quello che chiedo alla presidente del Consiglio, quindi, è la volontà e la sensibilità di cambiare le leggi, e di permettere alle forze dell'ordine di intervenire prima che si scateni la furia mortale. Purtroppo i femminicidi accadono in tutto il mondo ma in Italia i numeri sono molto alti e questa cosa mi fa arrabbiare tremendamente. Penso che uno dei motivi del triste primato sia anche perché le leggi non tutelano a sufficienza le donne". 

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