Quattro anni di inferno in casa. E' stato eseguito giovedì mattina, dalla squadra mobile della questura di Forlì, l'ordine di custodia cautelare per un 37enne di origine rumena, che viveva in centro città dal 2003, con la moglie di 31 anni e il figlioletto di 6. Per loro purtroppo non è stata una vita facile. L'uomo è finito in manette con le accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni, sia nei confronti della donna, che del piccolo. L'ordinanza richiesta dal pm Alessandro Mancini è stata firmata dal gip Luisa Del Bianco.

La gelosia ha accecato il padre di famiglia che ha preteso che la moglie smettesse di lavorare. Le vessazioni sono iniziate nel 2007, complice anche la dipendenza da alcool del 37enne. La donna veniva picchiata dal marito davanti al bambino, che una sola volta è finito sotto le grinfie del padre ed ha subito lesioni. Durante questi episodi di violenza la giovane spesso scappava di casa con il bambino, rifugiandosi da amici della stessa nazionalità. Ma la comunità rumena in quella zona era ben conosciuta dal carnefice, che impiegava sempre poco a ritrovare moglie e figlio. Ed erano di nuovo botte. Persino gli amici che ospitavano la ragazza e il bambino sono stati minacciati.

Nel 2009 la donna, presa dalla disperazione, è fuggita, tornando in Romania, con il figlio, per cercare di proteggere entrambi dalla furia del marito. Nello stesso periodo ha fatto partire una causa di separazione. Purtroppo all'inizio del 2012, dopo le richieste disperate dell'uomo di tornare da lui, avendola convinta di essere cambiato, la moglie ha fatto un passo indietro decidendo di rientrare in Italia, di nuovo a casa con il marito ed il figlio. Purtroppo il cambiamento non c'era stato e sono iniziati 12 mesi di calvario, fino al culmine, 2 giorni prima dello scorso Natale, quando la donna è stata ricoverata in ospedale tumefatta e con una costola rotta.

Dopo questo ultimo episodio la 31enne ha deciso di sporgere denuncia, anche se con l'intenzione di cercare di mantenere unita la famiglia. Ovviamente le forze dell'ordine hanno messo in salvo subito donna e bambino, che da circa un mese vivono in una situazione protetta.