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Cronaca

"Per tre anni vittima di abusi sessuali". Minorenne racconta l'incubo e fa arrestare il padre

E' un'indagine lampo, quella condotta dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di corso Garibaldi, diretti dal dirigente Mario Paternoster, che ha consentito di assicurare alla giustizia un operaio di 38 anni

E' accusato di aver abusato sessualmente della figlia minorenne per circa tre anni. Ed ora è in carcere a Forlì, a disposizione della magistratura. E' un'indagine lampo, quella condotta dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di corso Garibaldi, diretti dal dirigente Mario Paternoster, che ha consentito di assicurare alla giustizia un operaio bengalese di 38 anni, in regola col permesso di soggiorno e residente nel centro della città mercuriale da una quindicina d'anni. Il giudice per le indagini preliminari Luisa Del Bianco ha disposto la misura cautelare nella casa circondariale della Rocca per pericolo di fuga. La vittima, studentessa, si trova attualmente in una struttura protetta fuori provincia.

Gli abusi

Le violenze, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore Lucia Spirito, si sono consumate in un contesto familiare apparentemente "normale". L'uomo, operaio, la madre, casalinga, quest'ultima arrivata a Forlì quando la figlia aveva appena due anni. A infrangere il quadro il racconto shock della ragazzina, che ha confidato alle amiche di aver subìto per circa tre anni abusi sessuali da parte del padre per almeno una-due volte alla settimana.

La madre di una delle amiche, avvocato, le ha consigliato di sporgere denuncia. E così la scorsa settimana la 16enne si è presentata in Questura, raccontando l'incubo che ha vissuto. Costretta, secondo la sua testimonianza, a rapporti sessuali, anche con l'uso della violenza. La minorenne, ascoltata in audizione protetta, è stata collocata quindi in una struttura fuori provincia, per separarla dall'ambiente in cui viveva.

La perquisizione e ammissione

Nel frattempo la magistratura ha seguito il proprio corso. Il pubblico ministero Spirito ha disposto una perquisizione, che ha consentito di rinvenire degli elementi che davano consistenza al racconto della vittima. Si tratta, in particolar modo, di materiale cartaceo, nel quale il padre annotava degli aspetti circa gli abusi sessuali. Una sorta di "registro", riferiscono gli investigatori. Alla presenza del proprio avvocato, il 38enne ha ammesso le violenze, specificando (in contrasto con la versione della figlia) che non vi sono stati abusi prima dei 13 anni.

Il tentativo di fuga

L'indomani dell'interrogatorio l'uomo ha pianificato una fuga da Forlì. Pedinato dalla Polizia, è stato sorpreso uscire di casa in un orario differente rispetto al tradizionale per recarsi al lavoro, dal quale aveva già richiesto un periodo di ferie non programmate. Infatti si era diretto in un'agenzia di viaggi per acquistare un biglietto per il Bangladesh. Ma il suo tentativo di fuga è stato reso inefficace dal tempestivo intervento della Squadra Mobile, che venerdì scorso l'ha bloccato nei pressi della sua abitazione. In casa è stato trovato anche un trolley ed i soldi per acquistare il volo. Il 38enne è stato sottoposto ad un fermo di polizia giudiziaria, convalidato dal giudice lunedì, che ha disposto anche il carcere per il pericolo di fuga.

La madre

Le indagini nel frattempo proseguono. Gli inquirenti sono infatti al lavoro per verificare se la madre fosse a conoscenza delle violenze domestiche o se si sia chiusa nel silenzio per evitare una condanna da parte della comunità. "Le ragazze che sono costrette ad abusi devono avere lo stimolo a denunciare e a non chiudersi in se stesse", è l'invito del dirigente Mario Paternoster. In questo caso la confessione ha permesso in tempi celeri di mettere fine ad un incubo, nell'auspicio che la giovane possa iniziare una nuova vita.

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