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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

18 maggio, la data della ripartenza: "Chiamati ad una straordinaria prova di maturità"

"Un passaggio importante nel percorso di recupero dell’operatività per il nostro settore, che è stato tra i primi a subire limitazioni e chiusure", esordisce il presidente Fipe Confcommercio Forlì, Andrea Zocca

Lunedì segna la ripartenza degli esercizi pubblici dopo l'inizio del lockdown l'11 marzo. "Un passaggio importante nel percorso di recupero dell’operatività per il nostro settore, che è stato tra i primi a subire limitazioni e chiusure - esordisce il presidente Fipe Confcommercio Forlì, Andrea Zocca -. Fipe si è battuta con convinzione sulla necessità di anticipare ed allineare la data di ripartenza dei nostri esercizi - inizialmente programmata per il primo giugno - a quella prevista per tutte le altre attività commerciali. Con altrettanta decisione, abbiamo lavorato per garantire l’adozione di “Protocolli di Sicurezza” sostenibili dal punto di vista economico ed organizzativo, suggerendo e facendo recepire molte prescrizioni contenute nel nostro Protocollo".

"Sappiamo che queste non sono condizioni sufficienti per garantire a tanti imprenditori del nostro settore di ripartire e superare questa crisi, ma siamo convinti che questi risultati siano condizioni necessarie per provare a farlo - continua Zocca -. Pur davanti alle grandi incognite del presente e del prossimo futuro che ci riguardano, per i Pubblici Esercizi è stata comunque una settimana decisiva, a cui vanno aggiunte le disposizioni dell’atteso "Decreto Rilancio" con interventi di sostegno che impattano sulle nostre imprese. Cito i principali, ricordando che la nostra associazione sul territorio è a disposizione per aiutare gli imprenditori ad usufruirne al meglio: l’introduzione di contributi a fondo perduto a titolo di ristoro delle cadute di fatturato, con la percentualizzazione per classi di ricavo; l’estensione a tre mesi e la cedibilità del “Credito d’Imposta” per le locazioni commerciali ed affitti d’azienda; l’abbuono del primo acconto Irap 2020; il reddito di emergenza di 600 euro per i lavoratori autonomi; la proroga al 16 settembre delle scadenze fiscali e contributive di aprile e maggio; l’esenzione e/o la riformulazione di alcuni tributi locali; la definitiva soppressione delle clausole di salvaguardia su Iva e Accise, che ci hanno liberato della tagliola dell’aumento dell’Iva che dal 2011 incombeva ad ogni manovra di bilancio".

"Sappiamo bene che il nostro lavoro non finisce qui - prosegue Zocca -. Pur in un quadro di finanza pubblica complicatissimo, per fronteggiare il dramma che il nostro settore sta vivendo, cercheremo di intervenire dove possibile nel processo di conversione del decreto legge per migliorarne i contenuti e continueremo a portare all’attenzione della politica e delle istituzioni la voce delle nostre imprese. Partiamo però da una confermata consapevolezza che possiamo fare la differenza, un merito che in queste settimane la Fipe ha potuto produrre grazie a due elementi. Il primo è il grande sistema associativo a cui appartiene, la Confcommercio guidata dalla credibilità del presidente Carlo Sangalli. Il secondo elemento decisivo sono gli associati, gli imprenditori, cioè, che ci hanno scelto, che continuano a sceglierci e che fanno di Fipe la più grande e autorevole rappresentanza del mondo della somministrazione".

"Oltre ad un ringraziamento, proprio a queste donne, a questi uomini, a questi imprenditori, vorrei rivolgere anche un appello: un appello di responsabilità. Mai come ora è importante non abbassare la guardia ed essere i più seri estensori dei “Protocolli di Sicurezza” adottati, per la salute nostra, dei nostri familiari, dei nostri collaboratori e dei nostri clienti - prosegue Zocca -. Il Covid-19 non è debellato e continuerà pericolosamente ad insidiare le nostre vite e la nostra economia. Una recrudescenza della malattia porterebbe a nuovi provvedimenti di contenimento delle libertà personali, con danni prevedibili e letali. Il nostro è da sempre il settore della socialità e della convivialità; se vogliamo preservarle dobbiamo dare nei prossimi mesi una straordinaria prova di maturità e di responsabilità, che in alcuni momenti sarà certo faticosa, ma che potrà dimostrare ancora una volta l’imprescindibile valore pubblico del mondo dei “pubblici esercizi”.
Oggi siamo guardati come un pericolo per la sicurezza, diventiamo invece un esempio per la società".

                            

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