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Economia

Abbigliamento, calzature e cartolerie: un 2020 in rosso. "E i ristori non bastano per coprire le perdite"

L'associazione dei commercianti ha realizzato un'indagine per misurare su base statistica l’impatto della pandemia sulle imprese del nostro territorio e prendendo a misura comparativa i volumi d’affari del 2020 e del 2019

Conti alla mano, il 2020 è stato un anno difficilissimo per i commercianti forlivesi del settore extralimentare. "I dati medi del comparto vede un saldo negativo degli incassi oltre il 25% e l’impatto dei ristori parametrato sulle perdite subite è stato pari al 12,45%, con un minimo del 3% della diminuzione subita fino ad un massimo di beneficio del 27%", è l'osservazione di Alberto Zattini, direttore di Ascom-Confcommercio. L'associazione dei commercianti ha realizzato un'indagine per misurare su base statistica l’impatto della pandemia sulle imprese del nostro territorio e prendendo a misura comparativa i volumi d’affari del 2020 e del 2019. 

"Per il settore dell'abbigliamento - fotografa Zattini - si registra un decremento medio del 26%, per i negozi di calzature del 29%, per il settore articoli sportivi del 22,5%, sui negozi di fiori l’impatto negativo medio è stato del 24%, stessa percentuale riscontrata anche per le cartolerie (24%). Andando ad esaminare l’impatto avuto dai vari ristori che si sono succeduti nel corso del 2020 si sono registrati per l’abbigliamento il 2,15% dei mancati incassi, per i negozi di calzature il 7,35%, gli esercizi di articoli sportivi hanno ricevuto benefici medi pari al 2% degli incassi persi, le fiorerie aiuti per il 3,14% ed infine le cartolerie con contributi ottenuti per l’8,5% dei volumi d’affari sfumati. Nel settore dei negozi di fiori la diminuzione media è pari al 24% ed i ristori ottenuti sono il 3,14% degli incassi che si sono persi".

Riunione col Ministero dello Sviluppo economico

Intanto giovedì si è tenuta una riunione, voluta dal Ministero dello Sviluppo economico e presieduta dal sottosegretario Alessia Morani, tra i vertici di Fipe Confcommercio e Fiepet Confesercenti ed alcuni componenti del Comitato tecnico scientifico assistiti da rappresentanti dell’Inail e dell’Istituto Superiore di Sanità. "Durante l’incontro le due associazioni datoriali hanno presentato alcune proposte per una possibile e graduale riapertura in sicurezza delle attività di somministrazione - illustrano Zattini e il direttore di Confesercenti, Giancarlo Corzani -. Il Cts ha manifestato grande attenzione e si è riservato di valutare le proposte nel merito già nel corso della prossima settimana".

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