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Economia

Accolta la proposta di Confartigianato: sarà rivisto il complesso apparato normativo sugli appalti

La denuncia di Confartigianato ha convinto anche l’Autorità Nazionale Anticorruzione ad aprire un tavolo di confronto con le organizzazioni d’impresa per analizzare tutti gli aspetti critici nell’applicazione dei criteri minimi ambientali

Da ormai diversi anni, Confartigianato denuncia che "partecipare a una gara d’appalto pubblico sia quasi impossibile per una piccola impresa. A bloccare l’accesso la complessità di norme, che continuano ad aumentare. Come i criteri ambientali minimi, requisiti imposti da decreti del Ministero dell’ambiente e inseriti nel nuovo Codice dei contratti pubblici per attuare il Piano nazionale sugli acquisti verdi della Pubblica amministrazione. In pratica, secondo la nuova disciplina, che recepisce disposizioni europee del 2003, le pubbliche amministrazioni devono scegliere di acquistare beni e servizi tenendo conto del loro impatto ambientale e sociale nelle fasi di produzione, utilizzo e smaltimento".

Marco Valenti, vicesegretario di Confartigianato Forlì spiega che "le imprese che vogliono lavorare con il Sistema Pubblico devono disporre di prodotti, servizi e organizzazioni che rispettino i criteri ambientali minimi stabiliti e conformarsi alle prescrizioni previste. Ma tutto ciò, come spesso accade in Italia, si è trasformato in una sorta di barriera di oneri burocratici pressoché invalicabile per i piccoli imprenditori. Con il risultato che l’accesso alle gare pubbliche è possibile soltanto per una manciata di aziende. Una situazione insostenibile per settori come quello delle costruzioni che soffre ancora pesantemente gli effetti della crisi. Confartigianato è l’unica Organizzazione ad aver denunciato, da tempo e in ogni sede di confronto, i problemi degli imprenditori e l’urgenza di modificare i criteri ambientali minimi. Perché se il principio di rispettare l’ambiente è indispensabile non si può trasformarlo in una strettoia di oneri burocratici che di fatto esclude le piccole imprese dal mercato degli appalti pubblici.

Continua Valenti: "Un primo risultato è raggiunto. Finalmente, la battaglia della Confederazione ha ottenuto la necessaria attenzione. Le segnalazioni di Confartigianato sono state recepite dall’Autorità Antitrust che le ha ritenute fondate avviando un’istruttoria di approfondimento. Confartigianato ha quindi colto nel segno". A questo primo risultato, se ne aggiunge un altro: la denuncia di Confartigianato ha convinto anche l’Autorità Nazionale Anticorruzione ad aprire un tavolo di confronto con le organizzazioni d’impresa per analizzare tutti gli aspetti critici nell’applicazione dei criteri minimi ambientali e, in particolare, quelli che introducono clausole inique e sproporzionate per le imprese. L’Anac riconosce la giustezza della denuncia di Confartigianato e annuncia l’impegno a individuare soluzioni semplificate per garantire la partecipazione delle micro, piccole e medie imprese alle gare pubbliche assicurando, al tempo stesso, il raggiungimento degli obiettivi del Piano d’azione nazionale per la sostenibilità ambientale degli acquisti della Pubblica amministrazione.

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