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Aeroporti, Pasini (Udc): "Forlì e Rimini, tutti a terra"

“L’aeroporto Federico Fellini di Rimini cessa l'attività e dal prossimo 1 novembre non si volerà più! Questa è una sconfitta per tutta la Romagna e rischia di tradursi in un colpo mortale per un'economia già provata dalla lunghezza della crisi”

“L’aeroporto Federico Fellini di Rimini cessa l'attività e dal prossimo 1 novembre non si volerà più! Questa è una sconfitta per tutta la Romagna e rischia di tradursi in un colpo mortale per un'economia già provata dalla lunghezza della crisi”. Non ha dubbi in proposito Andrea Pasini, segretario regionale UdC,  che  continua “personalmente e da tempo, avevo evidenziato questo rischio, tanto è vero che lo segnalavo già, l'inverno scorso, nel convegno sugli scali romagnoli organizzato a Forlì alla presenza del Segretario di Stato della Repubblica di S. Marino, Marco Arzilli. Fu in quella occasione che suggerii la necessità di far “collaborare” gli aeroporti di Rimini e Forlì trovando strategie complementari. Non occorreva essere indovini per capire la reale entità del rischio di vedere chiudere il “Fellini” di Rimini, con  il “Ridolfi” di Forlì non ancora  operativo. Ed ecco il risultato. La Romagna avrà tutte e due gli aeroporti chiusi. E' questa, purtroppo, la bruciante risposta a chi mi accusava di essere in cerca di  “pubblicità elettorale”.

Il segretario regionale UdC insiste, poi, sull'urgenza di accelerare l'apertura di entrambi gli scali in quanto fondamentali per l'economia del territorio romagnolo, che ha nel turismo un suo punto di eccellenza; ma visto che nessuno, obiettivamente, può immaginare quanto tempo occorra per la riapertura del Fellini, Pasini invita a seguire con attenzione l'evolvere della situazione legata allo scalo forlivese, giunta ad uno step più avanzato. “Che cosa deve succedere ancora – si chiede Pasini – perchè finalmente si possa lavorare in equipe, superando campanili assurdi e letali divisioni politiche presenti  anche all'interno dello stesso PD, alla guida del governo locale? Perchè continuare a dar corda agli interessi di parte, stracittadini, ponendo con Forlì contro Rimini? Tutto questo non gioca ha favore del territorio neppure nelle valutazioni di eventuali investitori e dei mercati internazionali. Quando si smetterà di improvvisare e si inizierà a concertare e pianificare, a creare, cioè, un sistema integrato?  Se si potrà lavorare insieme riusciremo a dare speranza e futuro al territorio romagnolo altrimenti saremo destinati a diventare una collettività di anziani, visto che i giovani sono costretti ad andarsene”.

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