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Aeroporto sotto la lente, compagnia russa in visita al Ridolfi

Due incontri nel giro di due giorni sulla situazione dell'aeroporto di Forlì. Il primo lunedì, tra il liquidatore Riccardo Roveroni ed i soci di Seaf. Il secondo martedì, con anche i rappresentanti dei lavoratori

Due incontri nel giro di due giorni sulla situazione dell'aeroporto di Forlì. Il primo lunedì, tra il liquidatore Riccardo Roveroni ed i soci di Seaf. Il secondo martedì, con anche i rappresentanti dei lavoratori ed i sindacati. Il bando per la privatizzazione ha subito la seconda proroga fino al 25 di marzo, ma le risorse economiche sborsate dai soci, per mantenere attivo lo scalo durante il bando, coprono, al massimo, fino alla precedente scadenza del 4 febbraio. Insomma 1,6 milioni non bastano.

Ma questa volta i soci si sono tirati indietro. Non ci sono altri soldi da investire sull'aeroporto mentre si spera nell'arrivo di un privato. A breve dunque un nuovo incontro per valutare la gestione provvisoria dello scalo, che Enac, una volta aperto il bando, ha chiesto restasse funzionante al minimo. Si potrà valutare l'opzione di un concordato, ma stop ai soldi pubblici per mantenere in vita l'aeroporto.

Per quanto riguarda l'andamento del bando di Enac, che scade, appunto, il 25 marzo, il liquidatore ha confermato ai soci i contatti con una società russa, che ancora non hanno assunto la forma di manifestazione di interesse. Sulla questione c'è il massimo riserbo, proprio per non influenzarne l'andamento. Per ora si sa solamente che la società straniera ha chiesto di esaminare documenti e di visitare il Ridolfi. E questo potrebbe accadere nei prossimi giorni.

La trattativa è però ancora in fase embrionale ed una eventuale offerta andrà fatta direttamente ad Enac. I soci si sono comunque resi disponibili ad incontrare il privato, qualora ce ne fosse richiesta 

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