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Aeroporto, tempo massimo fino ad aprile. Poi la chiusura

Il Consiglio Provinciale di lunedì è stato dedicato al dibattito sulla delibera di copertura delle perdite al 31 agosto 2011 e ricostituzione del capitale sociale della società Seaf Spa

Il Consiglio Provinciale di lunedì è stato dedicato al dibattito sulla delibera di copertura delle perdite al 31 agosto 2011 e ricostituzione del capitale sociale della società Seaf Spa, società di gestione dell’aeroporto Luigi Ridolfi di Forlì. Il testo della delibera prevede che la Provincia aderisca alla ricostituzione del capitale sociale totale di 3.098.748 euro, tuttavia riducendo la propria quota di partecipazione nello stesso capitale sociale di Seaf dall’attuale 15,1% al 7,5%.

La riduzione avviene per effetto della difficile situazione finanziaria dell’Ente, alla luce degli ulteriori consistenti tagli ai trasferimenti erariali alle Province previsti dal Decreto Legge n. 201/2011 “Salva Italia”, convertito dalla Legge n. 214 del 22.12.2012. Per questo la spesa per la ricostituzione del capitale sociale al 31 agosto 2011 ammonterà a 161.037 euro. Tuttavia tale importo non verrà interamente versato, in quanto si provvederà a convertire in aumento di capitale la quota residua pari a 53.189 euro del prestito concesso dalla Provincia alla Seaf nell’ottobre 2009, mentre verrà liquidata e pagata la differenza di 107.848 euro. Nella delibera, inoltre, si sostiene “l’operazione che l’aeroporto di Bologna sta implementando al fine di individuare una soluzione industriale di integrazione dei tre scali aeroportuali della Regione”.
 
In premessa, la delibera, prende atto della costante riduzione del deficit mensile di Seaf: “Si evidenzia che la perdita mensile passa da 693.632 euro riferita al mese di gennaio 2011 ad 348.554 euro riferita al mese di agosto 2011, considerato anche che mensilmente si registra un ammortamento per investimenti effettuati in passato di 109.167 euro e di oneri finanziari pari ad 19.167 euro. La perdita operativa mensile, confermata anche nei successivi mesi del 2011, è di circa 220.000 euro”. Inoltre rende note le ultime azioni intraprese: In data 9.1.2012 presso la sede della Regione Emilia-Romagna si è tenuto un incontro tra l’Assessore ai Trasporti della Regione, i Sindaci dei Comuni di Forlì e Rimini, i Presidenti delle Province di Forlì-Cesena e Rimini, i rappresentanti di S.E.A.F. S.p.A. e Aeradria S.p.A., il Presidente ed il direttore generale di S.A.B. S.p.A., nel quale si è definito un percorso di integrazione tra i tre aeroporti regionali ed in particolare si è dato mandato all’aeroporto di Bologna di sviluppare, in tempi brevi, una proposta di integrazione aziendale diretta alla sostenibilità economica degli aeroporti di Forlì e Rimini”.
 
Ha presentato la delibera l’assessore alle Società partecipate Maurizio Castagnoli: “In base agli ultimi incontri, che vedono il coinvolgimento di Bologna, riteniamo che vada esperito fino in fondo l’esperimento in atto. Aspetteremo due mesi l’aeroporto di Bologna, che ha preso un ruolo di guida, se intende redigere una proposta di piano industriale. E’ l’ultimo tentativo che stiamo esperendo, con responsabilità assieme a tutti gli altri partner. Ci sono ancora gli spazi perché prevalga il buon senso e la fiducia nel futuro, altrimenti sarà da mettere un punto fermo a questa esperienza. Oggi tecnicamente facciamo una ricapitalizzazione parziale al 50%, diminuendo la nostra quota della metà”.
 
Sono stati proposti anche due emendamenti. Uno di questi, proposto dal capogruppo PdL Stefano Gagliardi, ha chiesto che la proposta di Bologna debba “essere presentata entro il 31 gennaio 2012”. L’altro emendamento, quello di Giovanna Perolari, capogruppo Idv, indica  “di chiedere di avviare la procedura di messa in liquidazione entro il 30 aprile 2012 in caso il tentativo fallisse”. Il voto ha visto respinto l’emendamento proposto da Gagliardi (a favore PdL, contrari Pd, Idv, Prc, astenuti Lega Nord e Udc). E’ stato accolto, invece, quello dell’Italia dei Valori (a favore Idv, Pd, PRC, PdL, astenuti Lega Nord, Udc e il consigliere Pd Giorgio Faedi). La delibera emendata è stata approvata con i voti a favore di Pd e Idv; contrari PdL, Lega Nord e Udc; astenuti PRC e il consigliere Giorgio Faedi (Pd).
 
Nel dibattito è intervenuto Stefano Gagliardi, capogruppo del PdL: “Oggi scopriamo che il piano industriale non esiste in quanto non condiviso. Con Rimini ci siamo comportati da galantuomini mentre ci prendevano in giro, è stato un errore gravissimo di valutazione. Il sindaco Balzani, socio di maggioranza dell’aeroporto, ha aspettato 5 mesi per indicare la necessità di guardare ad altri partner. Nel periodo 2004-2010 l’aeroporto è costato 40 milioni di euro. Un’analisi critica su chi ha amministrato il territorio va fatta, abbiamo lo stesso centro-sinistra sia a Forlì, che a Bologna e a Rimini, che da una parte parla di area vasta quando fa comodo e va da solo nelle altre circostanze. Di fronte a quello che è accaduto quanto meno va ritirata la delega all’assessore Castagnoli: sono troppi gli elementi di questo grande errore. Ora mi auguro davvero che l’aeroporto di Bologna, con il Decreto Passera in via di discussione, abbia realmente necessità di noi, altrimenti torneremo in mano a Sab e alla Regione, i quali anche ci hanno preso in giro per lungo tempo. Questo per quanto mi riguarda è l fallimento di una politica che dura dal 1997. Chiedo che la Provincia non partecipi più a progetti di Area vasta, fino a quando non si troverà una soluzione per Seaf”.
 
Poi ha parlato Pier Giorgio Poeta, capogruppo di Rifondazione Comunista: “Sono due anni che sento dire ‘ultimo tentativo di ricapitalizzazione’. Quello che sta succedendo adesso lo avevo previsto da tempo. Avevo detto che saremmo arrivati a ingessare il bilancio della Provincia, senza avere la possibilità di fare altro. Oggi siamo arrivati a questo punto, e senza salvare l’aeroporto. Le intenzioni di Rimini sono chiare da tempo: sono interessati ad eliminare un concorrente. Abbiamo provato in questi anni a coinvolgere altri enti, le aziende, il territorio: nessuno ha aderito, dobbiamo domandarci se chi abbiamo cercato di salvare voleva essere salvato. Ed ora diamo a Bologna la possibilità di entrare nell’aeroporto senza spendere un euro, non abbiamo più margini di manovra. Ancora una volta viene chiesta una ricapitalizzazione senza capire cosa riserva il futuro per l’aeroporto”.
 
Nel dibattito sono intervenuti anche Pino Castrogiovanni (Idv) e Piero Gallina (Pd). Altri interventi da parte di Isabella Castagnoli (PdL) e Gianluca Zanoni , capogruppo della Lega Nord. Questo l’intervento del capogruppo del Carroccio: “Le maggioranze locali di centro-sinistra hanno fatto valutazioni non precise e in questa vicenda hanno dimostrato in questi mesi la propria debolezza. Abbiamo più volte sottolineato l’incapacità del Pd ad incidere nella politica regionale. Il potere bolognese ha sicuramente contribuito a creare grosse difficoltà all’aeroporto di Forlì, lo ha sempre considerato una sua riserva. Infine, la cronaca degli ultimi giorni ha visto Rimini correre completamente da sola: ci troviamo nella medesima situazione da agosto. C’è voluta l’interferenza di Bologna affinché Rimini mettesse a disposizione i suoi bilanci. Un altro passo importante è stato quando il sindaco di Cesena si è sfilato dall’aeroporto. Non siamo stati in grado di fare sistema, i romagnoli d’altra parte riescono a fare sistema solo quando interviene Bologna. Il nostro territorio sconta anche il fatto che nella giunta regionale di Vasco Errani non c’è nemmeno un nostro rappresentante, mentre Rimini ne ha uno, e forte. Facile chiedersi i motivi dell’interessamento di Sab oggi: la possibilità di accorpare un competitor, avere una seconda pista complementare. Ma di fronte alla possibilità di affidarci a chi non ha mai vuole il bene del nostro territorio, noi ci riserviamo scelte diverse”.
 
Per il Pd, è intervenuto il capogruppo Luciano Minghini: “Noto con rammarico il tentativo di celebrare il funerale dell’aeroporto di Forlì. Non c’è la comprensione dell’importanza di questa infrastruttura per il territorio, che per costruirla oggi ci vorrebbero decine di milioni di euro. La privatizzazione era il primo asse strategico, c’erano buone possibilità. Ma così non è stato: se Sa.Ve. avesse voluto giocare la partita fino in fondo aveva tutte le forze per farlo. Quell’operazione per tutti noi era la via maestra per salvare l’aeroporto di Forlì. Negli ultimi mesi, poi, è stato fatto tutto quello che era umanamente possibile fare per un amministrazione locale. Poi è arrivato lo stop di Rimini, probabilmente perché reputano un bene che l’aeroporto di Forlì sia in difficoltà. Oggettivamente c’è una debolezza e una crisi della politica che porta ogni forza politica, nessuno escluso, a guardare il proprio territorio. Mi ricordo anche le differenze di posizioni all’interno del PdL tra Forlì e Rimini di quest’estate. Tutti scontiamo questa debolezza. Infine, oggi aspetterei aliquidare questo nuovo tentativo come qualcosa di negativo. Personalmente non ho mai visto come negativo il fatto che l’aeroporto di Forlì potesse essere integrativo di quello di Bologna. Era questo il disegno del 1997, quando la Sab entrò nella società di gestione di Seaf. Presto si scoperchierà la situazione dei conti di Rimini, a quel punto si capiranno le ragioni dell’integrazione territoriale. Quello che non è accettabile invece è una nuova melina, Rimini deve decidere se vuole stare da sola o un rapporto a tre. Chiedo quindi alla giunta di stare attenta e in tempi stretti decidere con Bologna se il rapporto deve essere a tre o a due, senza aspettare se Rimini vuole stare al tavolo da gioco”.
 
Il dibattito ha visto gli interventi anche dei consiglieri Valerio Roccalbegni (PdL) e di Giovanna Perolari, capogruppo dell’Idv: “La politica ha agito spesso sulla base di campanilismi, perdendo la mission tipica di chi è eletto. Ma le finanze stesse non ci consentono di derogare ulteriormente. Il nostro emendamento, presentato anche in Comune a Forlì, quindi, con il termine del 30 aprile, permette proprio di mettere in evidenza se Rimini intende stare in questo processo”. Hanno partecipato al dibattito anche Gabriele Borghetti (Pd) e poi Maria Grazia Bartolomei, capogruppo Udc: “Le difficoltà erano prevedibili e anzi previste, senza un piano industriale credibile. La delibera è piena di punti deboli, per esempio nei confronti del Decreto Tremonti che poneva il divieto di ricapitalizzazione delle società pubbliche con più di tre anni in passivo, è debole quando si argomenta l’ostacolo dell’abolizione delle Province con la riduzione della partecipazione azionaria. Non è andata bene neanche con la formazione di Sar. E’ stato tutto un problema della vostra gestione. L’appello che faccio politicamente è di fare presto, troppo tempo è già stato perduto. Attenzione, però, perché mettere in liquidazione la società vorrà dire pagare immediatamente tutti i debiti, perché lo richiede la legge”. Infine ha preso la parola Francesco Billi (Lega Nord).
 
Ha chiuso il presidente della Provincia Massimo Bulbi: “Se c’è una cosa che non mi appartiene è la demagogia anche se oggi serve per fare consenso. Vorrei fare alcuni considerazioni. La prima è che continuo a rimanere convinto che l’aeroporto resti una struttura importante per tutto il mondo economico del territorio provinciale. La seconda è che non riusciamo a comprendere come vivono oggi gli aeroporti: gli aeroporti che si basano sui low cost si basano su un costo. Se vogliamo un milione di passeggeri tiriamo fuori dieci milioni di euro e li troviamo. Ma non è questo che vogliamo. Ciò su cui serve chiarezza è quanto costa un aeroporto e poi essere in grado di sostenerne il costo, capendo quanto devono mettere i privati e il pubblico. Vado inoltre controcorrente: la Regione ha messo risorse per l’aeroporto di Forlì e lo sostiene. E un sistema aeroportuale regionale è un obiettivo che dobbiamo raggiungere: la chiusura di piste è una perdita per l’intero sistema regionale. Infine se lo studio di Kpmg di razionalizzazione degli scali è sul tavolo del ministro Passera è probabile che non solo Forlì sia superfluo, ma anche Rimini e Parma in questa regione, e questo spinge per la formazione di un sistema regionale”. Anche l’assessore Maurizio Castagnoli ha risposto ai vari interventi.
 
Infine, l’ordine del giorno collegato di Stefano Gagliardi (PdL) in cui si chiede “di non partecipare a qualsiasi progetto di Area Vasta fino alla soddisfacente e positiva conclusione del rilancio di Seaf” è stato respinto. Voti a favore PdL e Lega Nord, contrari Pd, Udc e PRC, astenuta Idv.

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