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Dipendenti di Seaf protestano fuori dai cancelli: fischi e accuse

​Giovedì bollente per l'aeroporto Ridolfi di Forlì. Mentre i soci di Seaf erano seduti intorno ad un tavolo per decidere della liquidazione, fuori dall'aeroporto i dipendenti hanno proclamato lo 'stato di agitazione'

Giovedì bollente per l'aeroporto Ridolfi di Forlì. Mentre i soci di Seaf erano seduti intorno ad un tavolo per decidere della liquidazione, dopo che Bologna ha deciso di non procedere alla fusione tra i due scali, fuori dall'aeroporto i dipendenti hanno proclamato lo 'stato di agitazione', pretendendo di sapere dai 'piani alti' quali sono state le manovre sbagliate che hanno portato lo scalo forlivese nel baratro.

Una cinquantina di persone hanno gridato "Dimissioni" all'arrivo del sindaco, Roberto Balzani. Una buona dose di fischi è toccata anche ai rappresentati della Provincia, il presidente Bulbi e l'assessore Castagnoli. Sul cancello campeggiava lo striscione "No alla chiusura dell'aeroporto"."Come OO.SS. - si legge in una nota congiunta dei sindacati - crediamo che non si possa considerare chiusa la partita, pertanto chiediamo alle Istituzioni , a partire dalla Regione Emilia Romagna, di farsi promotrice, al fine di ricercare soluzioni coerenti con la strategia di sviluppo da essa stessa definita, di azioni concrete  nei confronti di SAB e di tutto il sistema degli Aeroporti. La definizione di un sistema non a rete penalizza tutti i territori compresi quelli che oggi vantano una loro presunta autonomia ed una loro autosufficienza di piste".

"La trasparenza nella attuale gestione dell’aeroporto di Forlì, che evidenzia certamente un grave problema economico, non può essere assunta come alibi da parte di altre situazioni ad dir poco a rischio, chi sul versante economico e chi sul versante dei limiti oggettivi dati dalla propria collocazione logistica che non può prevedere ulteriore espansione necessaria per il futuro del trasporto aereo di tutta la regione. Per le Organizzazioni Sindacali del territorio, quella di difendere gli attuali livelli occupazionali di tutto il sito aeroportuale compreso l’indotto che ruota intorno allo scalo, costituisce la priorità di intervento su cui gli Enti Locali dovranno assumersi la responsabilità per una eventuale ricollocazione di tutti" prosegue la nota di Cgil-Cisl-Uil.

L’ipotesi di chiusura, dell’Aeroporto di Forlì, "segnerebbe in ogni caso una sconfitta strategica del nostro territorio. Per questo  chiediamo un tavolo istituzionale con Regione Provincia e Comune per il mantenimento dei livelli occupazionali e la definizione di un piano industriale.  Le scriventi OO.SS. Confederali unitamente alle categorie presenti nel sito Aeroportuale, convocheranno durante la prossima settimana un’assemblea sindacale di tutto il personale che opera nel sito per analizzare con i lavoratori la situazione, le eventuali evoluzioni e decidere insieme le modalità di proseguo della vertenza".
 

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