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Aeroporto, i lavoratori chiedono impegno: "Rimbocchiamoci le maniche insieme"

"Non spegnete i riflettori, non lasciateci soli". E' questo l'appello che i lavoratori dell'aeroporto Ridolfi lanciano nel giorno del decollo dell'ultimo volo commerciale dallo scalo forlivese, dopo la scadenza del bando di privatizzazione, andato deserto

“Non spegnete i riflettori, non lasciateci soli”. E' questo l'appello che i lavoratori dell'aeroporto Ridolfi lanciano nel giorno del decollo dell'ultimo volo commerciale dallo scalo forlivese, dopo la scadenza del bando di privatizzazione, andato deserto. I lavoratori, in una lettera aperta all'opinione pubblica, parlano del “progetto di vita di più di 70 famiglie”. Chiedono ora di voltare pagina. “Sappiamo che ingenti risorse sono state investite in una struttura che oggi è all'avanguardia dal punto di vista tecnologico-strumentale”.

Ridolfi, l'ultimo volo (foto Frasca)

Ora queste persone chiedono a tutti di rimboccarsi le maniche perchè, “non rimanga in sospeso nulla che si possa fare. Bisogna dare un segnale forte alla politica, alla società civile e a tutti coloro che vorranno prendere in mano il futuro di questo aeroporto”. L'appello è al territorio, “persone semplici, figlie di questa terra che hanno creduto fino in fondo ai loro sogni e sono oggi persone di successo. Anche a loro va rivolto l'invito, il grido d'aiuto: prendete parte insieme a noi al progetto per salvare l'aeroporto del nostro territorio”.

Questo secondo i lavoratori è il modo per dare un futuro alla struttura, per dare continuità al loro posto di lavoro. Chiedono una mano a tutti, alla politica, alla società civile, all'imprenditoria.

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