rotate-mobile
Economia

Aeroporto, luce in fondo al tunnel: c'è l'offerta. Due italiani e un americano alla guida

Svolta per l'aeroporto di Forlì, alla scadenza del bando per la privatizzazione. L'amministrazione comunale annuncia che martedì mattina, all'Enac, è stata presentata un'offerta per la concessione del Ridolfi

Svolta per l'aeroporto di Forlì, alla scadenza del bando per la privatizzazione. L’amministrazione comunale annuncia che martedì mattina, all'Enac, è stata presentata un'offerta per la concessione del Ridolfi. La società, alla cui costituzione hanno cooperato diversi tecnici e specialisti forlivesi, vede la presenza in funzione di guida di Robert Halcombe, ceo del Sovereign Group (VA, Stati Uniti), affiancato da Armando De Girolamo, l'imprenditore che ha preso in mano lo scalo merci di Villa selva, e da Calisto Maurilli. Si tratta di un’ipotesi subito guardata con grande favore dalle istituzioni locali, perché ritenuta in grado di connettere le vocazioni logistiche dell’area, già avviate con lo scalo di Villa Selva e col completamento dell’asse tangenziale.

“L’interesse di investitori internazionali per la nostra città – ha osservato il sindaco, Roberto Balzani – fa giustizia delle tante chiacchiere di questi anni sul presunto isolamento di Forlì. Siamo al centro di una piattaforma naturale europea: l’isolamento, fino ad ora, è stato quello delle menti che, paghe del mero consumo di risorse pubbliche, non hanno saputo costruire relazioni e visioni capaci d’interloquire col mondo. In realtà, la faticosa internazionalizzazione di Forlì, inaugurata tanto da singole imprese coraggiose e pioniere quanto dall’Università, oggi acquista una dimensione strategica e strutturale. Credo sia una svolta culturale di portata storica, che bisogna supportare tutti insieme, allargando gli orizzonti della progettazione politico-amministrativa e seppellendo definitivamente le asfittiche (e costose) letture autoreferenziali e partitocratiche del passato”.

Gli obiettivi principali su cui si sviluppa il piano industriale di investimenti sono i seguenti: rendere l’infrastruttura idonea per le diverse linee di business, con particolare riguardo alla sostenibilità ambientale, anche con investimenti per impianti innovativi sostenibili di produzione energetica e abbattimento delle emissioni; realizzare gli interventi necessari per implementare l’attività cargo in un’area idonea all’interno del sedime aeroportuale (lato sud), che non sia d’intralcio con le altre attività e in particolare il trasporto passeggeri. Inoltre sviluppare e ampliare le infrastrutture relative all’area arrivi/partenze e all’area extra aviation al fine di migliorare la qualità percepita dai passeggeri e favorire l’equilibrio economico della gestione aeroportuale; rendere lo scalo idoneo all’attività di manutenzione degli aeromobili sfruttando le sinergie con l’importante polo formativo aeronautico presente in loco (Polo Tecnologico Aeronautico); favorire lo sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale energetico e produttivo; realizzare gli impianti e i serbatoi per l'attività di rifornimento degli aeromobili.

L'interesse dimostrato dagli investitori per l'infrastruttura aeroportuale è dovuto prevalentemente alla posizione e alle infrastrutture presenti del territorio (scalo merci, sistema tangenziale, Polo tecnologico aeronautico), alle infrastrutture e ai sistemi tecnologici all'avanguardia dell'aeroporto, alla sua conformità alle norme rispetto ad altre strutture simili nel territorio italiano e all'interesse dimostrato dalle istituzioni locali. Pare che si fossero interessati allo scalo anche due imprenditori romagnoli: Mauro Bandini di Cercarta e  Ettore Sansavini del gruppo Villa Maria 

L'amministrazione ha ricevuto messaggi di ringraziamento  da parte dei tre investitori: “Vorremmo ringraziare le numerose persone e gli enti locali che, lavorando con impegno, ci hanno preceduto e ci hanno dato questa opportunità. Ci rendiamo conto che si tratta di una questione di fiducia che prendiamo molto seriamente. L’apertura dell’aeroporto significa per noi aprirci al mondo con i nostri prodotti locali e servizi di qualità. Significa anche un importante contributo ed una ulteriore fonte di ricchezza per questa Regione già produttiva. Attraverso l’integrazione con altri centri di trasporto, con le imprese e con i nostri professionisti ed artisti ora siamo pronti, insieme per servire il mondo. Un particolare ringraziamento all'amministrazione comunale e per essa al sindaco Roberto Balzani per l’approccio reale e concreto nel cogliere le opportunità di dialogo con le imprese, tale da valorizzare al massimo le sinergie con le stesse”.

LE PAROLE DELL'ON. DI MAIO -  "Forse ci speravamo in pochi - ammette il deputato Marco Di Maio, da sempre in prima linea nella difesa e promozione dell'aeroporto 'Ridolfi' -, ma tra questi c'è sempre stato anche il sindaco di Forlì, Roberto Balzani (a lungo additato come colui che voleva chiudere definitivamente lo scalo aeroportuale forlivese), senza il quale non sarebbe stato possibile arrivare a questa offerta. Perché, come si può notare, nessun romagnolo ha partecipato all'operazione e dunque se si è giunti fin qui è solo grazie alla tenacia dell'amministrazione comunale, del suo sindaco, dei lavoratori e dei sindacati, di buona parte delle istituzioni locali e alla disponibilità di tre investitori illuminati". "Ora tutti devono mettersi al lavoro assieme agli imprenditori che hanno deciso di investire su Forlì e dare fiducia a questa comunità - prosegue il parlamentare romagnolo - dimostrando che il nostro territorio ha le carte in regola per attrarre investimenti e capitali; si tratta di crederci e lavorare con determinazione verso l'obiettivo".

IL SINDACO BALZANI - “Dunque, la traversata del deserto, dall'aeroporto municipale (con l'acquisito di voli e i debiti riversati sui bilanci pubblici) alla privatizzazione, compie un altro passo avanti. Abbiamo sempre perseguito la privatizzazione con determinazione, assumendo responsabilità non piccole. Ma oggi che una seria offerta è stata depositata presso Enac, possiamo dire che ne valeva la pena: valeva la pena continuare a provare; valeva la pena ostinarsi a difendere una "porta sul mondo", ma sul serio e non nella forma del business provinciale dei voli a basso costo drogati dai contributi pubblici, pagati con le tasse di tutti. Lo dico anche nell'interesse dei lavoratori, che sanno bene come, in ogni occasione, il Comune non sia mai venuto meno (e invito tutti loro a controllare chi, in questi anni, ha votato il finanziamento del "Ridolfi" e chi ha solo chiacchierato). Ora abbiamo un'occasione che non dobbiamo sprecare”

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Aeroporto, luce in fondo al tunnel: c'è l'offerta. Due italiani e un americano alla guida

ForlìToday è in caricamento