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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Agricoltura, "i braccianti vogliono il rinnovo del contratto": i sindacati proclamano lo stato d'agitazione

Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil sono impegnate con le tre organizzazioni professionali Confagricoltura, Cia e Coldiretti per il rinnovo

E' scaduto a dicembre 2019 il contratto interprovinciale per circa 7mila braccianti agricoli occupati in aziende agricole delle province di Forlì-Cesena e Rimini. E Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil sono impegnate con le tre organizzazioni professionali Confagricoltura, Cia e Coldiretti per il rinnovo. Approfondiscono i sindacati: "Dopo un anno e mezzo di difficile confronto non è stato ancora siglato per la posizione intransigente assunta dalle tre organizzazioni professionali su punti chiave del contratto come l’inquadramento dei lavoratori di prima assunzione per i quali si vorrebbe un salario irrisorio a vita Il sindacato ha cercato in tutte le maniere di arrivare al giusto compromesso dimostrando grande senso di responsabilità non solo verso le controparti ma anche nei confronti delle migliaia di aziende agricole".

"I lavoratori agricoli rappresentati dalle tre organizzazioni sindacali non ci stanno ad essere poco considerati nonostante in questo lungo periodo di pandemia abbiano sempre fatto il loro lavorando ininterrottamente alla produzione dei beni alimentari ed a trainare il settore", evidenziano le organizzazioni sindacali, esprimendo "grande delusione perché nella posizione intransigente delle tre professionali agricole emerge forte il mancato rispetto della dignità sia economica
che normativa. Le controparti durante la trattativa si sono distinte fin dai primi incontri con richieste di modifiche peggiorative soprattutto sugli inquadramenti".

Insomma non si è arrivati ancora alla fumata bianca: "I braccianti agricoli occupati nei campi, nel settore zootecnico avicolo, nelle serre, nei vivai, nei macelli privati e magazzini ortofrutticoli, nelle fungaie, negli agriturismo e in tante altri comparti con questa situazione non avranno il giusto rinnovo del contratto. Tale atteggiamento delle organizzazioni datoriali provoca inevitabilmente la proclamazione dello stato di agitazione con l’attivazione di tutte le iniziative necessarie a sostegno della vertenza".

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