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Agricoltura, il Gta: "2014, un'annata davvero orribile"

“Sicuramente tutto il mondo agricolo sarà concorde nel decretare il 2014 come l'anno peggiore che si possa ricordare almeno negli ultimi decenni, sia dal punto di vista commerciale per quasi tutti i prodotti agricoli"

“Sicuramente tutto il mondo agricolo sarà concorde nel decretare il 2014 come l'anno peggiore che si possa ricordare almeno negli ultimi decenni, sia dal punto di vista commerciale per quasi tutti i prodotti agricoli (ad eccezione di albicocche, actinidia e grano duro), sia dal punto di vista meteorologico, per via dei continui eventi eccezionali che si sono abbattuti sul territorio emiliano-romagnolo”.

E’ quanto si legge in una nota diramata dal Gruppo Trasversale degli Agricoltori con sede in via Dragoni in merito al bilancio dell’annata 2014 per quanto riguarda l’agricoltura. Un’annata che rimarrà nella storia in maniera negativa.

“Storicamente le "disgrazie"(guerre,cataclismi,epidemie) hanno sempre fatto scattare negli uomini quella voglia di riscatto,quella volontà di rinascita,quella solidarietà,che ha fatto ripartire le cose,con la possibilità,molte volte,di superare i momenti e le fasi più difficili,per riportare la società od il singolo settore,in una situazione anche migliore della precedente. Nel nostro caso stiamo invece assistendo ad una fase di rassegnazione e di vuoto di proposte,che lascia "basiti" e che ci deve far riflettere seriamente sulle cosiddette "rappresentanze agricole" e sulla loro effettiva efficacia ed utilità” continua la nota del GTA.

“Abbiamo assistito anche questa estate ,nel pieno della crisi della frutta estiva,ad iniziative "estemporanee" e di "facciata",peraltro,come al solito,divise e non condivise(vedi iniziativa coldiretti che regalava frutta in spiaggia,ed Agrinsieme a Roma per chiedere l'ennesimo "contributo" a crisi oramai inoltrata e consolidata). L' impressione,purtroppo,è che neanche il disastroso andamento economico-commerciale di questa annata che sta finendo,servirà da lezione e da "sprone" per iniziare a percorrere la strada del vero cambiamento del settore,che possa dare la speranza di un futuro migliore alle aziende agricole ed ai suoi conduttori. L'unico rappresentante che ha fatto una sana autocritica a margine del convegno peschicolo nazionale,svoltosi a Ravenna il 23 e 24 ottobre, è stato Gennaro di Tirro di Copagri Ravenna”.

“Ma il silenzio assordante che è continuato da parte del resto del mondo agricolo,anche dopo il suo intervento,la dice lunga sulla volontà vera del nostro mondo,di attuare nuove politiche agricole e quel cambiamento necessario,per dare veramente una prospettiva a quelle aziende che vogliono continuare ad operare e rimanere sul mercato. Rimanere "inermi" significa continuare a lavorare in perdita per poi "regalare" o dare in beneficenza,come è accaduto spesso in questa annata agraria,i nostri prodotti per poi indebitarci ulteriormente (come dimostra anche la lettera di AGRIFIDI arrivata a casa di tutti i soci nel mese di novembre) per poter far fronte ai costi da sostenere per la prossima annata agraria,nella speranza che,senza far niente,prima o poi qualcosa cambi. A questo punto voglio fare una riflessione per i giovani che si avvicinano al settore,invogliati magari dai tanto "pubblicizzati" PSR e primi insediamenti,che la regione si appresta ad attivare con il nuovo piano di sviluppo rurale,ed è quella che mi porta ad usare e citare una frase del poeta e scrittore Dante Alighieri, della Divina Commedia,Inferno canto terzo : "....lasciate ogni speranza voi che entrate......"

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