“Alcuni atti formali ed alcune dichiarazioni rese note negli ultimi giorni, portano alla luce una scelta di investimenti che si dice essere condivisi, senza mai, nei fatti, essere stati discussi. La Fondazione Carisp di Forlì ha deciso di sostenere, attraverso il Fondo di Housing Sociale dell’Emilia Romagna, il progetto di recupero dell’Istituto San Giuseppe per poi “donarlo” all’IRST / IRCCS di Meldola”. Lo rendono noto i segretari generali di Cgil, Paride Amanti, Cisl, Filippo Pieri e Uil, Luigi Foschi.

Il finanziamento dell’operazione sarà garantito dal Gruppo Polaris (gruppo di cui anche la Fondazione Carisp di Forlì fa parte) che anticiperà le risorse necessarie all’importante operazione finanziaria. Da circa un anno i quattro soggetti coinvolti IRST / IRCCS, Fondazione, Comune di Meldola e Fondazione San Giuseppe, stanno lavorando per mettere a punto “una lettera di intenti” che formalizzi rispettivi impegni. “Alla discussione del CdA dell’IRST / IRCCS lo studio è stato portato solo in Ottobre 2012, si sarebbe dovuto discutere la scorsa settimana, ma il Consiglio è stato rinviato e la discussione evitata", affermano i sindacati.

“Ma perché risulta necessario discutere un progetto di donazione così importante? Nella “lettera di intenti” e nelle “note sul progetto” prodotte da Polaris, si leggono chiaramente gli importanti impegni economici che ricadono sulla struttura sanitaria di proprietà a maggioranza pubblica rendendo evidente perché l’espressione favorevole debba essere chiara, convinta e condivisa all’unanimità. L’IRST si impegna a versare un canone di locazione di 160.000,00 euro (+IVA) all’anno per 10 anni, canone che sarà rivalutato negli anni successivi nella misura del 100% dell’indice ISTAT e dovrà essere versato trimestralmente anticipato. All’IRST / IRCCS spettano poi tutte le spese di manutenzione straordinaria non strutturale e l’attivazione una garanzia fideiussoria bancaria di 320.000,00. Il tutto in condizione di pagamento del canone di affitto a partire dall’01.01.2015 con le modalità di “vuoto per pieno””.

Cgil Cisl Uil di Forlì ritengono che si tratti di “impegni economici importanti che richiedono, trattandosi anche di risorse pubbliche, attente valutazioni, uno studio analitico sulla  possibile sostenibilità dell’operazione e, ribadiamo, una chiara espressione di condivisione del progetto da parte di tutti i soci coinvolti nell’operazione. Soci che nel 2008 hanno sottoscritto un protocollo di intenti, con firmataria anche la Regione, che riconosce all’Istituto una mission pubblica da svolgere in coerenza con gli atti di programmazione territoriale, sociale, sanitaria dell’AUSL di Forlì e delle Aziende di Area Vasta”.