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Alle imprese credito con il contagocce: ma la Romagna è virtuosa

L’accesso al credito è una chimera per le imprese italiane: tra novembre 2011 e aprile 2012 i finanziamenti sono diminuiti di 26.750 milioni di euro, pari al -2,6%.

L’accesso al credito è una chimera per le imprese italiane: tra novembre 2011 e aprile 2012 i finanziamenti sono diminuiti di 26.750 milioni di euro, pari al -2,6%. Sono questi i dati emersi dal rapporto di Confartigianato secondo il quale, al calo della quantità di finanziamenti, si accompagna l’aumento dei tassi di interesse derivante dall’aumento degli spread applicati dagli Istituti di Credito. L’Italia è seconda soltanto alla Spagna per i tassi più alti d’Europa, ma siamo sul gradino più alto del podio europeo per il maggiore aumento dei tassi: 68 punti base in più tra aprile 2011 e aprile 2012.

Secondo il rapporto di Confartigianato, le più penalizzate sono le piccole imprese, che da dicembre 2010 a marzo 2012 hanno visto diminuire i finanziamenti del 4% e pagano tassi d’interesse maggiori di 223 punti base rispetto a quelli richiesti alle aziende medio-grandi. Per le imprese con meno 20 addetti la crescita dei tassi di interesse tra marzo 2011 e marzo 2012 è stata di 139 punti base. Eppure sul versante delle regioni più virtuose in cui il denaro è meno costoso, dopo il Trentino, in cui spiccano la Provincia Autonoma di Bolzano (5,99%) e quella di Trento (6,19%) troviamo l’Emilia Romagna (7,76%). A livello provinciale, Bolzano con tassi d’interesse del 3,80% (+109 punti base in un anno) è seguita ex aequo da Forlì-Cesena (tassi del 4,24% cresciuti di 117 punti base) e da Parma (4,24%, +101 punti base in un anno). La situazione peggiora notevolmente al Sud, a Caltanissetta il credito per un’impresa è due volte più costoso rispetto a Bolzano.  A soffrire maggiormente il razionamento del credito sono le imprese artigiane: da giugno a dicembre 2011 lo stock di finanziamenti è diminuito del 3,1% e si attesta a 55,7 miliardi.

Mauro Collina, responsabile credito di Confartigianato Forlì evidenzia come la crisi non abbia colpito soltanto le imprese, ma anche il sistema bancario, che ha reagito irrigidendo i propri criteri di concessione dei crediti. Spiega Collina “In questi difficili mesi abbiamo affiancato gli imprenditori per aiutarli a conoscere il linguaggio delle banche, così da comprenderne le logiche, imparando a relazionarsi con gli istituti di credito, per migliorare il rapporto col sistema creditizio e perseguire l’obiettivo di una partnership maggiormente efficace per il mondo produttivo.” E conclude “occorre uno sforzo comune per trovare soluzioni che favoriscano l’accesso al credito per le piccole imprese, oggi più che mai il credito è il carburante indispensabile per rimettere in moto l’economia e ridare slancio e fiducia agli imprenditori italiani.”

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