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Alpi, l'accordo illustrato ai lavoratori: "Servono investimenti per il rilancio"

"I lavoratori - spiegano i sindacati - hanno approvato, consapevoli che si tratta di un accordo difensivo che prevede sacrifici, ma che determina criteri e condizioni tali da riuscire a governare un processo difficile e complicato"

Venerdì si sono svolte le assemblee all’Alpi negli stabilimenti legno e linteco dove Fillea Cgil, Filca Cisl e FeNeal Uil di Forlì, insieme alle Rus, hanno illustrato ai lavoratori i contenuti dell’accordo raggiunto in Provincia martedì scorso sulla vertenza. I lavoratori hanno approvato l’intesa che ha ridotto il numero degli esuberi da 242 a 90 i quali usciranno con i criteri della volontarietà e al raggiungimento della pensione ed è previsto l’utilizzo della cassa integrazione straordinaria in deroga, con incontri a cadenza trimestrale, fino al 31 dicembre a condizione che vi sia la copertura finanziaria.

"I lavoratori - spiegano i sindacati - hanno approvato, consapevoli che si tratta di un accordo difensivo che prevede sacrifici, ma che determina criteri e condizioni tali da riuscire a governare un processo difficile e complicato, convinti che il rilancio della stessa debba passare dal progetto industriale all’altezza del bisogno, con al centro investimenti di processo e di prodotto al fine di confermare l’Alpi leader nel suo settore".

"Questa vertenza ha dato alle lavoratrici e ai lavoratori Alpi la consapevolezza che il risultato è stato ottenuto grazie alla determinazione e compattezza con cui gli stessi aderendo alle iniziative proposte dalle organizzazioni sindacali e dalla Rsu hanno determinato l’attenzione di tutta la comunità del Tramazzo e permesso ai sindacati (confederali e di categoria) e alla Rsu di far cambiare posizione all’azienda".

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