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Agricoltura

Ampliamento dei vigneti, Coldiretti: "Un passo avanti importante per il settore"

Da viale Aldo Moro una richiesta al Ministero di ampliare le aree vitate in cui sarà possibile produrre in deroga a condizione che almeno il 25% dei viticoltori che hanno coltivato uva per vini generici in quei territori dal 2015 al 2019, abbia avuto una resa maggiore ai 300 quintali per ettaro

"La richiesta presentata dalla Regione al Ministero, di ampliare le aree con vigneti e produrre fino a 400 quintali per ettaro di uva per quanti più Comuni possibile viene incontro alle nostre istanze avanzate già a inizio 2021 alla Regione stessa e rappresenta un passo avanti importante per il settore vitivinicolo dell’Emilia-Romagna. Permette infatti di tutelare le produzioni della nostra filiera dall’invasione di vini generici stranieri". Ha commentato così Nicola Bertinelli, presidente di Coldiretti Emilia Romagna la richiesta presentata da viale Aldo Moro al Ministero di ampliare le aree vitate in cui sarà possibile produrre in deroga a condizione che almeno il 25% dei viticoltori che hanno coltivato uva per vini generici in quei territori dal 2015 al 2019, abbia avuto una resa maggiore ai 300 quintali per ettaro.

"La nostra regione - ha detto Bertinelli - è caratterizzata da un tessuto produttivo diversificato che comprende la produzione di vini a DO e IG di alto profilo, ma anche di vini senza Dop o Igp (cosiddetti vini comuni) che hanno registrato, complice anche la pandemia, un aumento di vendite nella grande distribuzione". "La Regione Emilia Romagna ha una superficie vitata ripartita tra collina e pianura e, soprattutto per questo, una diversificazione importante tra produzione di vini a DO/IG e vini generici, tanto che, mediamente, circa la metà della produzione annuale è rappresentata da vini di quest’ultima tipologia", aggiunge Emanuele Evangelisti Referente Coldiretti per l’area Romagna settore vitivinicolo.

Giulio Federici, direttore di Coldiretti Forlì-Cesena conferma: "La produzione di vini generici è associata prevalentemente alle uve delle aree di pianura che, appunto, in diverse annate hanno già confermato tali rese superiori ai 300 quintali per ettaro e che diversamente vedrebbero i produttori di tali zone alquanto penalizzati”. Massimiliano Bernabini, presidente di Coldiretti Forlì-Cesena conclude: "L’importanza dell’argomento è ancor più sottolineata dal fatto che una eventuale riduzione delle produzioni dei vini di tali tipologie potrebbe comportare, la necessità di introdurre prodotto estero per soddisfare le esigenze di quella parte di mercato".

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