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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Turismo, aumentano le presenze a Forlì. Bene le località termali, in calo i flussi verso l'Appennino

Le città storico-artistiche vedono una diminuzione degli arrivi e un aumento delle presenze

L’Ufficio Studi della Camera di Commercio della Romagna, attraverso il proprio Osservatorio economico, ha elaborato i dati provvisori relativi al movimento turistico 2018, provenienti dal Servizio Statistica della Regione Emilia-Romagna. I dati provvisori relativi al movimento turistico nell’anno 2018 per la provincia di Forlì-Cesena, resi disponibili dalla Regione Emilia-Romagna, registrano risultati positivi: aumentano, infatti, rispetto al 2017, sia gli arrivi, dello 0,8% (1.141.497 unità), sia le presenze, del 2,3% (5.481.257 unità). Il turismo nazionale, che incide in misura prevalente (83,8% degli arrivi totali, 80,7% delle presenze complessive), riporta, rispetto al turismo straniero, incrementi superiori in termini di arrivi e inferiori riguardo alle presenze: +1,0% per gli arrivi italiani e -0,1% per quelli esteri, +2,2% per le presenze italiane e +2,7% per quelle estere.

Per ciò che riguarda i flussi stranieri, i principali Paesi di provenienza sono la Germania (25,2% degli arrivi stranieri, 31,0% delle presenze straniere), la Svizzera (11,7%, 12,4%), la Polonia (10,6%, 8,2%) e la Francia (7,8%, 8,4%); la somma degli arrivi e delle presenze dei suddetti Paesi supera la metà del movimento estero: 55,3% degli arrivi stranieri e 60,0% delle presenze straniere. I comuni marittimi sono quelli nei quali si concentra la maggior parte dei flussi turistici (64,7% degli arrivi, 82,9% delle presenze), seguiti dalle città di interesse storico-artistico (Forlì e Cesena, rispettivamente 16,7% e 7,%), dalle località termali (13,1%, 7,0%) e dall’Appennino (2,3% degli arrivi, 1,4% delle presenze); i principali comuni di attrattività turistica risultano Cesenatico (49,5% degli arrivi, 62,4% delle presenze), Gatteo (9,5%, 12,2%), Forlì (9,5%, 4,1%), Bagno di Romagna (8,9%, 4,6%) e Cesena (7,2%, 2,9%).

In termini di variazione annua, crescono i flussi turistici nei comuni marittimi (arrivi: +1,4%, presenze: +2,2%) e nelle località termali (arrivi: +0,8%, presenze: +1,9%), diminuiscono quelli verso l’Appennino (arrivi: -8,9%, presenze: -3,2%) mentre le città storico-artistiche vedono una diminuzione degli arrivi (-0,4%) e un aumento delle presenze (+6,1%); tra i principali comuni, bene Cesenatico, Cesena e Bagno di Romagna, con un incremento sia degli arrivi che delle presenze, male Gatteo, con un calo sia degli uni che delle altre, mentre Forlì registra una variazione negativa negli arrivi, ma positiva nelle presenze. La permanenza media (rapporto presenze/arrivi) dei turisti che soggiornano in provincia di Forlì-Cesena è pari a 4,8 giorni (4,6 giorni. per i turisti italiani e 5,7 giorni per gli stranieri); rispetto al 2017 (4,7 giorni.) rimane sostanzialmente stabile.

Negli ultimi dieci anni si assiste a un calo della permanenza media provinciale, che passa da 5,8 giorni nel 2008 a 5,3 giorni nel 2013, per arrivare a 4,8 giorni nel 2018; in sostanza, -1,0 giorni nel lungo periodo e -0,5 giorni nel medio periodo. Cali che caratterizzano il comparto marittimo (7,4 giorni. nel 2008, 6,8 giorni nel 2013, 6,1 giorni nel 2018), le località termali (4,1 giorni nel 2008, 3,4 gg. nel 2013, 2,6 giorni. nel 2018) e l’Appennino (3,3 giorni. nel 2008, 3,1 giorni nel 2013, 2,9 giorni. nel 2018) mentre risulta in crescita, nel medio periodo, la permanenza media nelle città di interesse storico-artistico (1,9 giorni nel 2008, 1,8 giorni nel 2013, 2,0 giorni nel 2018).

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