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Economia

Saldi, primo bilancio di Confcommercio: affluenza discreta, ma acquisti "cauti"

Il monitoraggio è stato realizzato su un numero di 30 imprese commerciali del comprensorio

I risultati delle prime due settimane di saldi estivi, raccolti attraverso l’indagine congiunturale condotta da Confcommercio Forlì attraverso il Centro Studi Iscom Forlì, evidenziano segnali confortanti. Il monitoraggio è stato realizzato su un numero di 30 imprese commerciali del comprensorio, composto da punti vendita di beni per la persona, in particolare abbigliamento e calzature (85%).
L’indagine ha evidenziato che per il  25% degli operatori le vendite sono in aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre  il 49% ha rilevato una sostanziale stabilità. Il 26% degli intervistati ha dichiarato un calo delle vendite, peraltro contenuto entro una flessione del 10%.

“A due settimane dall’avvio delle vendite di fine stagione - dichiara Roberto Vignatelli, presidente di Federazione Moda Italia Forlì - gli operatori tracciano un quadro generale positivo, con un buon movimento nei negozi, in linea con  quello degli scorsi anni, anche se molte volte la visita non si traduce in acquisto: bisognerà avere conferme nelle prossime settimane, questi primi dati inducono ottimismo. C'è molta aspettativa tra gli addetti ai lavori che si lasciano alle spalle una stagione primavera/estate deludente". Il 58% degli operatori indica nel primo weekend il picco delle vendite mentre Il 23% ha venduto di più durante le giornate infrasettimanali. Le vendite infrasettimanali sono andate meglio per gli operatori del Centro Storico forlivese: l’apertura serale delle attività commerciali in  concomitanza alle iniziative del “Mercoledì del cuore” ha portato molti visitatori dentro le attività.

L’indagine conferma la razionalità del processo di acquisto in saldo, che risponde a scelte programmate e ponderate:  Il 27% degli operatori segnala che la clientela ha aspettato i saldi per comprare i capi estivi. E il 32% entra, guarda, ma aspetta ulteriori ribassi per acquistare. I clienti che acquistano in queste prime settimane di saldi comunque hanno un atteggiamento di attenta valutazione dei prezzi (24%). Gli acquisti sono limitati allo stretto necessario (19%). Viene quindi a mancare l’acquisto d’impulso tipico dei saldi. Favorita ovviamente la vendita di capi tipicamente estivi: dalle t-shirt ai costumi e ai bermuda nell’abbigliamento, ai sandali nelle calzature. Il valore della spesa media pro-capite è leggermente aumentato per abbigliamento e calzature rispetto all’anno scorso; nel 2018 il valore della spesa media pro-capite nei punti vendita di beni per la persona è di 75 euro, rispetto ai 70 del 2017.

Se si considera che il nucleo medio familiare in Emilia Romagna è composto da 2,21 componenti (fonte Istat secondo i dati del 31 dicembre scorso) la spesa per famiglia forlivese è di circa 166 euro.
La spesa entro i 50 euro si è mantenuta stabile rispetto al 2017 mentre è aumentata la spesa tra i 51 e i 100 euro. “Durante i saldi, nonostante la crescente e “sleale” concorrenza dei giganti del web, è in aumento il numero di consumatori che indirizza le proprie scelte d'acquisto nei negozi "sotto casa" dove relazione, fiducia, vendita assistita e personal shopping danno vita ad un'esperienza di acquisto unica anche a prezzo ribassato - aggiunge Vignatelli -. E’ in ogni caso necessario che i grandi gruppi del commercio on-line siano assoggettati alle stesse imposte che gravano il commercio tradizionale: stesso mercato, stesse regole, per tutti".
 

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