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Economia Centro Storico / Corso della Repubblica, 5

Sistema Romagna e area vasta, lunedì la presentazione del report

“Sistema Romagna. Appunti per una politica di area vasta” è il tema dell’incontro promosso dalla Cisl Romagna per lunedì, ore 10 a Forlì, nella sede della Camera di commercio (Corso della Repubblica, 5)

“Sistema Romagna. Appunti per una politica di area vasta” è il tema dell’incontro promosso dalla Cisl Romagna per lunedì, ore 10 a Forlì, nella sede della Camera di commercio (Corso della Repubblica, 5). Il programma dei lavori prevede l’introduzione di Massimo Fossati, segretario generale Cisl Romagna, il saluto di Roberto Pinza (presidente Fondazione Cassa dei risparmi di Forlì), Alberto Zambianchi (presidente C.c.i.a.a. di Forlì-Cesena), Roberto Balzani (sindaco di Forlì) e Paolo Lucchi (sindaco di Cesena).

A seguire gli interventi di Lorenzo Ciapetti (direttore del Centro studi Antares di Forlì), Pierpaolo Baretta (sottosegretario al Ministero dell’economia e delle finanze) e Anna Maria Furlan (segretario nazionale Cisl), coordinati dal segretario generale regionale Cisl Emilia-Romagna Giorgio Graziani. Durante l’incontro sarà presentato il report “Sistema Romagna” elaborato nel mese di ottobre 2013 dal Centro studi Antares per conto della Cisl Romagna.
 
Il report è composto da sette capitoli (Popolazione, L’occupazione, Attività produttive, Reddito e patrimonio, Osservatorio sulla ricchezza, Il capitalismo municipale, La Romagna e l’Europa) e ha lo scopo di fornire una visione d’insieme della Romagna e lanciare un’idea di sviluppo che parta dalle attività e risorse locali di area vasta per realizzare un’idea di bene comune realmente condivisa.
 
«Un bene comune che va praticato in tutti gli ambiti, anche in quello amministrativo. Non ci interessa la Regione Romagna, ma una riforma istituzionale complessiva. In questo senso il dibattito è aperto e per quanto ci riguarda la futura possibile soppressione delle Province e il relativo risparmio in termini di spesa pubblica, non devono fare dimenticare la necessità di un indispensabile livello di governo intermedio del territorio  – dice Massimo Fossati, segretario generale Cisl Romagna –. In questa direzione vanno sostenute le fusione tra i Comuni, specialmente quelli di piccole dimensioni, l’individuazione degli ambiti ottimali in coincidenza con i distretti, e tutte quelle scelte che pur non competendo a noi, possono realizzare maggiore efficienza istituzionale».
 
«La crisi socio-economica che stiamo attraversando ci impone di ragionare in termini di area vasta, cogliendo le opportunità che questa nuova visione ci offre». «La Romagna deve diventare un sistema “smart”, intelligente, in cui sia potenziato l’utilizzo delle tecnologie, realizzando quelle economie di scala in area vasta che possono aumentare le risorse per gli investimenti, migliorando complessivamente il sistema economico infrastrutturale e sociale e nel contempo mantenere una alta attenzione alla persona. In questo senso, la prima preoccupazione è quella di creare le condizioni per generare nuovo lavoro, svuotando i bacini di disoccupazione che sono cresciuti enormemente in Romagna, che vedono oggi 12mila persone nelle liste di mobilità, di cui 4mila di età superiore ai 50 anni».

«Dobbiamo utilizzare tutte le leve del territorio per risollevare la situazione – sappiamo che moltissime imprese hanno chiuso in questi ultimi 5 anni – e ridurre l’attuale divario generazionale per quanto riguarda i redditi e l’occupazione dei più giovani». «Occorre ricostruire la filiera che va dalla scuola all’università al lavoro, attivando anche le opportunità offerte dai fondi europei». «L’obiettivo è operare per diminuire le diseguaglianze e per liberare le risorse, aumentando l’efficienza del sistema ed evitando errori come quelli fatti in passato ad esempio nel settore del trasporto pubblico, dove abbiamo fatto un’unica azienda con tre bacini di mobilità che tra loro non comunicano».

«Anche per quanto riguarda l’aeroporto c’è stata in Romagna una completa incomunicabilità (con responsabilità anche della Regione), per cui oggi rischiamo di ritrovarci senza neanche uno scalo, dopo che sono stati accumulati oltre 90 milioni di debiti, 40 a Forlì e 51 a Rimini mettendo a rischio una importante infrastruttura di area vasta». «Quelli citati sono esempi negativi da cui dobbiamo trarre insegnamento per fare della Romagna un sistema intelligente e dialogante. Un sistema che conta un milione e 100mila abitanti distribuiti in 5 mila kmq di territorio».
 
«Quello che poniamo come obiettivo è la necessità di costruire insieme un grande progetto, una grande alleanza, per il futuro della Romagna, insieme e con l’apporto di tutti i soggetti sociali, economici e istituzionali. Siamo convinti che anche per questa via si possano affrontare meglio sfide come quelle della costruzione della Asl unica della Romagna, un progetto ambizioso che dovrà essere realizzato con una forte partecipazione delle parti sociali, tenendo in debito conto le caratteristiche dimensionali, geografiche, socio-economiche e demografiche degli attuali territori».

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