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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Articolo 62, allarme Confcommercio: "Nuovi oneri per le imprese"

La Confcommercio Regionale e le Ascom dell’Emilia Romagna denunciano con forza l’effetto depressivo sui consumi a seguito dell’entrata in vigore dell’articolo 62

La Confcommercio Regionale e le Ascom dell’Emilia Romagna denunciano con forza l’effetto depressivo sui consumi a seguito dell’entrata in vigore dell’articolo 62. L’introduzione dell’obbligo di pagamento del corrispettivo entro termini inderogabili di 30 giorni per le merci deteriorabili e di 60 giorni per tutte le altre merci è un irrigidimento che sta producendo effetti negativi sull’equilibrio finanziario delle imprese di settore, già fortemente provate dalla mancanza di liquidità e dalla difficoltà nella concessione del credito.

Per Confcommercio Imprese per l’Italia – Ascom Forlì l’entrata in vigore dell’articolo 62 del decreto “Liberalizzazioni” rappresenta un aggravio di costi gestionali, burocratici ed organizzativi per tutte le attività interessate, con gravi conseguenze sulla tenuta del tessuto produttivo e distributivo. “In un momento di difficoltà economica e di acuta contrazione dei consumi – commenta il direttore Alberto Zattini - l’entrata in vigore di questa norma appesantisce il lavoro quotidiano di migliaia di imprese, rallentando ulteriormente la ripresa economica del Paese!”

Secondo le stime Confcommercio, il rispetto dell’articolo 62 costringerà gli operatori della filiera alimentare ad avere una liquidità disponibile di oltre 5 miliardi di euro per far fronte all’accorciamento dei tempi di pagamento, con il rischio, per molte PMI del commercio, di non riuscire a garantire la tenuta sul mercato. Fra l’altro siamo in presenza di un provvedimento complesso e farraginoso, che si è voluto fare entrare in vigore prima ancora che fossero pubblicate le necessarie norme attuative.

“Occorre che il Governo – conclude Alberto Zattini - rifletta sulla necessità di aggiustamenti alla norma, introducendo in corso d’opera possibili correttivi per ridurre l’impatto del provvedimento sulle imprese della filiera della distribuzione alimentare”.

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